Il nostro compianto Piero Angela ha confessato in diverse occasioni di non essere stato uno studente particolarmente brillante, attribuendone la causa alla noia che caratterizzava la scuola da lui frequentata. Nel suo libro La macchina per pensare, del 1987, scriveva: «Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino ludendo docere, cioè insegnare divertendo».
Questa sua esperienza giovanile ha poi influito moltissimo sulla sua attività professionale di divulgatore. Tutte le sue opere (indipendentemente dal mezzo utilizzato: televisione, libri, conferenze e così via) sono infatti costantemente caratterizzate dalla preoccupazione di divertire il pubblico per catturarne l’interesse e non annoiarlo.
In questa[...]
Questa sua esperienza giovanile ha poi influito moltissimo sulla sua attività professionale di divulgatore. Tutte le sue opere (indipendentemente dal mezzo utilizzato: televisione, libri, conferenze e così via) sono infatti costantemente caratterizzate dalla preoccupazione di divertire il pubblico per catturarne l’interesse e non annoiarlo.
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