Si è aperto uno spiraglio. La poderosa battaglia legale che gli scettici statunitensi hanno ingaggiato contro produttori e distributori di prodotti omeopatici è arrivata a una svolta potenzialmente decisiva. Lo scorso 22 settembre, la corte d’appello del District of Columbia, a Washington, ha infatti giudicato legittime le argomentazioni presentate dagli avvocati del Center for Inquiry, l’associazione che aveva fatto causa a Walmart e CVS, colossi americani della grande distribuzione.
Le accuse del CFI riguardano le modalità di vendita dei rimedi omeopatici nei negozi che fanno capo ai due retailer: i prodotti in questione sono esposti sugli scaffali accanto ai farmaci convenzionali, in sezioni contrassegnate da denominazioni che rimandano a patologie mediche. Quella collocazione, secondo il CFI, indurrebbe i consumatori a credere oltre ogni ragionevole d[...]
Le accuse del CFI riguardano le modalità di vendita dei rimedi omeopatici nei negozi che fanno capo ai due retailer: i prodotti in questione sono esposti sugli scaffali accanto ai farmaci convenzionali, in sezioni contrassegnate da denominazioni che rimandano a patologie mediche. Quella collocazione, secondo il CFI, indurrebbe i consumatori a credere oltre ogni ragionevole d[...]
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