Secondo uno studio pubblicato lo scorso marzo su Nature Communications[1], alcuni interventi psicologici mirati, se associati a potenziamenti della memoria, possono rafforzare significativamente e in modo duraturo la capacità delle persone di riconoscere e resistere alle informazioni false. Questi potenziamenti, che gli autori hanno definito “booster psicologici”, funzionerebbero un po’ come i vaccini: gli interventi mirati offrono una sorta di “immunità cognitiva” alla disinformazione, ma per garantirne la durata nel tempo servono dei booster, o richiami, che ne rafforzino la memoria.
Il team di ricerca, guidato da Rakoen Maertens, del Dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Oxford, ha condotto cinque esperimenti su larga scala, per un totale di oltre 11.000 soggetti, allo scopo di esaminare la durata degli effetti di alcuni in[...]
Il team di ricerca, guidato da Rakoen Maertens, del Dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Oxford, ha condotto cinque esperimenti su larga scala, per un totale di oltre 11.000 soggetti, allo scopo di esaminare la durata degli effetti di alcuni in[...]
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