Nel frattempo, già dal 1934 aveva cominciato a lavorare nell'azienda fondata dal nonno materno come educatore, e intorno al 1939 divenne responsabile della sede di Boston. A partire dal 1940 fu arruolato nell' U.S. Army Reserve, destinato principalmente a compiti di intelligence. Non sono però noti i contorni esatti delle attività svolte durante il servizio militare. Secondo quanto riportato, in maniera aneddotica, da Karl Pflock che lo ha appreso da una propria fonte, Berlitz, durante il secondo conflitto mondiale, sarebbe stato attivo in Argentina e Brasile, dove avrebbe tenuto sotto controllo diversi esponenti filo-nazisti locali. Come può capitare in questi casi, secondo quanto raccontato dallo stesso Berlitz a questa fonte, i rapporti intrattenuti con tali personaggi, per poter svolgere la missione affidatagli, avrebbero provocato "l'interesse" nei suoi confronti da parte dei colleghi dell' Office of Strategic Services, il servizio di intelligence statunitense dell'epoca, i quali si erano convinti di trovarsi di fronte ad un filo-nazista (!). Dopo la fine del conflitto Berlitz si sarebbe invece occupato, in Europa, di formare gli istruttori dell'esercito insegnando loro il metodo d'apprendimento linguistico sviluppato dal nonno[5]. Nei primi anni Cinquanta, dopo la Guerra di Corea, si congedò dal servizio col grado di tenente colonnello. Nel frattempo, nel 1950, aveva sposato Valerie Anne Seary, incontrata in Australia. Oltre a volumi su temi linguistici, a partire dal 1969 Berlitz iniziò a pubblicare volumi su presunte anomalie storiche e geografiche: se i primi due volumi, The Mistery of Atlantis (1969) e Mysteries from Forgotten Worlds (1970) dedicati a presunte civiltà scomparse non diventarono bestseller, così non sarà invece per il terzo e più famoso The Bermuda Triangle (1974) che, a dispetto delle critiche, venderà in lingua originale e in traduzione milioni di copie, riprendendo e sviluppando un tema, quello del presunto e supposto "Triangolo delle Bermuda", introdotto nella letteratura sui misteri a partire dal 1950 da autori come, fra gli altri, E.V.W. Jones, Vincent Gaddis (cui va, presumibilmente, l'onore della creazione del termine) e Ivan T. Sanderson[6]. Negli anni successivi, fino al 1990, pubblicherà, da solo o con altri autori, un'altra decina di titoli spaziando da misteri ufologici (The Roswell Incident, 1980, con William Moore, che parte da ricerche compiute negli anni precedenti dagli ufologi Moore e Stanton Friedman e pubblicizzerà quello che fino ad allora era un evento veramente minore della casistica ufologica e che oggi è forse il caso più famoso) a presunti e improbabili esperimenti militari (The Philadelphia Experiment, 1979, sempre con W. Moore), spesso tradotti all'estero[7].
Ritiratosi con la moglie in Florida a partire dagli anni Ottanta, Charles F. Berlitz è scomparso l'11 dicembre 2003[8] in un ospedale di Tamarac poco distante dalla sua abitazione di Fort Lauderdale[9]. È probabile però che gli "eventi" e le "vicende" che ha contribuito a creare e sviluppare rimarranno con noi ancora per diverso tempo, a dispetto di ogni decostruzione e ricostruzione critica. Purtroppo, almeno dal punto di vista dei ricercatori critici.
Roberto Labanti