Ma proprio Angela ha dimostrato che un'azione seria di smitizzazione e messa a punto, e anche se necessario di denuncia delle mistificazioni, può riuscire molto efficace: lo rivelarono i sondaggi operati prima e dopo certe sue serie televisive. E credo che oggi ogni pur modesto successo che si riesca a ottenere in questa direzione acquisti una rilevanza anche maggiore che in passato. La ragione è molto semplice: la fiducia nella scienza e nella stessa "razionalità" è fortemente in crisi anche per ragioni del tutto indipendenti da indulgenze al paranormale o a pseudoscienze astrali. Da un lato non solo il credere che esista una stabile verità scientifica, ma persino che si possa disporre di un metodo scientifico sicuramente e universalmente valido è messo in forse dalla stessa critica epistemologica. Da un altro lato la gente comune ha sempre minor fiducia che la scienza assicuri un reale progresso. Non è più soltanto Hiroshima e la bomba H che alla scienza si rimprovera, ma anche e soprattutto i disastri ecologici in atto e quelli paventati. Insomma l'approccio scientifico ai problemi è assai meno popolare di dieci o quindici anni fa.
In questo clima la peggiore delle iatture che possono capitarci sarebbe quella di una stabile saldatura fra questa sorta di assai diffuso disincanto circa il valore e le possibilità della scienza e quel del pari diffuso indulgere in positivo all'irrazionale che è costituito dalla credenza nei fenomeni paranormali. Proprio quando la progressiva presa di coscienza delle malefatte di applicazioni tecniche imprudenti, quando non sconsiderate, delle conoscenze scientifiche dovrebbe portare le società avanzate a chiedere alla scienza molto di più che in passato (anche in termini di responsabilità e autocontrollo), rischia invece di svilupparsi verso di essa un atteggiamento di diffidenza e di rifiuto. Esso, del resto, già in qualche misura esiste ed è operante: lo dimostrerebbero, si è scritto, anche i tagli ai finanziamenti della ricerca verificatisi in diversi paesi. Finché la gente si limita a giocare col proprio oroscopo, niente da ridire. Ma sarebbe una iattura che per l'"effetto serra" si cercassero (a buon mercato) spiegazioni astrologiche e si invocassero congruenti rimedi. È invece urgentissimo persuadere la gente che occorrono in proposito ulteriori ricerche scientifiche complicate e costose, da estendersi anche alle ipotizzabili combinazioni di fonti energetiche che consentano uno sviluppo ragionevole del Sud del mondo senza mandare arrosto il pianeta. Ed esempi del genere si potrebbero facilmente moltiplicare per dieci o per cento. La cosa più difficile nel clima che ho detto, sarà di non dar l'impressione di assumere nel demistificare il fantastico e il cervellotico, atteggiamenti di vecchio scientismo troppo aprioristico e sicuro di sé, quello per esempio che rifiuta la notizia di un accadimento strano solo perché non riesce a spiegarlo, anziché cercarne eventuali evidenze intersoggettive o denunciarne l'assoluta assenza. I programmi della nostra scuola media richiedono "di far acquisire all'alunno il metodo scientifico", che non è pretesa troppo ambiziosa riferita a qualunque età se vuol dire saper anzitutto distinguere ciò che ha qualche fondamento da ciò che non ne ha in affermazioni che vengono fatte e magari ripetute con tutta convinzione.