L'angelo lucente

Il periodo di lockdown per il Covid19 ha certamente esasperato un po' tutti. Molte persone, per ingannare il tempo che sembrava non passare mai, si sono dedicate alla fotografia amatoriale immortalando tutto ciò che capitava a portata di obiettivo: parenti, ambienti domestici, ma anche il tanto agognato paesaggio esterno visibile da finestre e balconi. Il mystero che andremo a descrivervi in questo numero di Query rientra proprio in questa casistica, ed è soltanto una tra le tante segnalazioni di “foto misteriose” che ci sono arrivate in questo momento particolarmente difficile per il nostro Paese.

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Veniamo contattati a proposito di un evento accaduto a una donna, in una sera di inizio maggio nella provincia di Roma; la persona in questione, utilizzando il proprio telefono cellulare, scatta alcune fotografie alla Luna (3 in tutto, a pochi minuti una dall'altra) dal proprio balcone di casa. La sua attenzione, però, viene attirata da un particolare che compare in ciascuna delle tre immagini: una strana figura luminescente (si veda il tondo nella foto qui accanto); alla signora quella macchia di luce ricorda tantissimo la forma di un angelo. Nel desiderio di vederci chiaro su tale incredibile “presenza”, la donna, tramite un amico, chiede l'aiuto del CICAP.

Dall'analisi dei dati elettronici dei file, constatiamo l'autenticità delle immagini (quella luce non è stata aggiunta tramite un programma di fotoritocco); l'utilizzo di un tempo di scatto abbastanza lento, poi, spiega il fatto che le tre foto risultino piuttosto sfocate e “mosse”.

Ma che spiegazione dare per quella luce misteriosa? In casi come questi la soluzione rientra – spesso – in una delle seguenti casistiche: la prima possibilità è che la foto sia stata scattata da dietro un vetro e che questo abbia prodotto un banalissimo riflesso di qualche fonte di luce presente nell'ambiente circostante; la seconda spiegazione riguarda il fenomeno ottico che, tecnicamente, prende il nome di “lens flare” (si veda | questa stessa rubrica su Query 27 ), cioè un riflesso che si viene a creare all'interno del sistema di lenti del dispositivo quando si inquadrano forti fonti luminose (come il Sole o un faretto acceso). Qui, però, la situazione risulta subito diversa. La prima ipotesi sopraccitata è da escludere perché la donna era fuori sul balcone, senza alcuna barriera trasparente davanti a sé; difficile pensare a un riflesso di qualche genere. Anche per quanto riguarda il lens flare, le cose non sembrano funzionare come dovrebbero. La spiegazione deve essere un'altra. Va poi scartata la possibilità di un insetto (magari una piccola falena notturna) che, nel passare a poca distanza dal dispositivo, sia stato colpito dalla luce del flash; i dati EXIF, infatti, dicono chiaramente che tutte le foto sono state scattate senza quella funzione.

Facciamo una importante precisazione sulla forma di quella luce misteriosa; probabilmente a molti dei lettori di questo articolo non sarà sfuggito il particolare che l'angelo luminoso... non sembra per nulla a forma di angelo! Ma lo sappiamo, è tutta colpa della pareidolia, una illusione della mente che ci permette di riconoscere forme note anche dove non ci sono (ne abbiamo parlato | in questa rubrica su Query 31 ); a seconda del contesto socio-culturale di ciascuno di noi, la pareidolia può farci “vedere” cose davvero molto diverse e particolari. Se poi, come in questo caso, la foto è particolarmente mossa l'inganno mentale può risultare ancor più forte.

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Particolare diurno
Tralasciando il fatto di vederci o meno una certa forma, resta il problema di capire la vera natura di quella luce. Osservando e confrontando attentamente le tre fotografie, riusciamo a cogliere un particolare molto utile: la macchia luminosa (il presunto angelo, insomma) rimane sempre nella stessa posizione rispetto alle costruzioni sullo sfondo, questo anche se le tre inquadrature alla Luna nel cielo riprendono, di volta in volta, parti leggermente diverse degli edifici del quartiere. Questo ci suggerisce subito una cosa: la luce misteriosa deve essere solidale con il paesaggio circostante, non si tratta di un oggetto in movimento. Per verificare una ipotesi che inizia a circolare tra i membri del Gruppo Indagini, chiediamo alla signora di uscire sul balcone durante il giorno e di scattare qualche altra foto sempre nella stessa direzione. Confrontando le foto notturne (con l'angelo) e quelle diurne è stato facile individuare il punto sorgente della “presenza” e risolvere il mistero.
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Direzione di osservazione
La luce altro non era che un lampione stradale posto in una via poco distante! L'appartamento della signora si trova ai piani alti di un condominio, ad una quota tale rispetto al suolo da consentirle di vedere solo la “testa” del lampione (foto sopra a sinistra) che spunta oltre il palazzo di fronte al suo appartamento (si veda la foto "direzione di osservazione" – cerchio rosso: balcone della signora; linea gialla: direzione di osservazione verso la strada con illuminazione artificiale). Utilizzando la funzione street view di Google Maps abbiamo infine verificato che il suddetto lampione si trova proprio nel punto corretto e che l'altezza del palo è tale da superare di poco il caseggiato lì accanto.

Non ci resta che una considerazione: questo è l'ennesimo esempio di quanto sia facile essere ingannati dai nostri sensi. Il lampione stradale è normalmente visibile dal balcone della signora, sia di giorno sia, soprattutto, di notte quando è acceso. E chissà quante volte è stato visto dalla padrona di casa. Le circostanze, però, hanno portato la donna a credere di essere stata testimone di un evento paranormale. Speriamo che, da ora in poi, quel lampione possa ricordare quotidianamente alla nostra amica di non saltare troppo in fretta a conclusioni un po'... impegnative.
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