Volontari del CICAP e fede

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Santuario di Lourdes.
«A mio discapito posso dire che io spero ancora in qualcosa chiamata fede...» mi ha scritto di recente una socia, che si presentava per contribuire a un gruppo locale. Ma davvero avere una fede religiosa rappresenterebbe un handicap nella partecipazione attiva alla vita del CICAP? Il tema è sentito e ricorrente, cogliamo quindi l'occasione per fare un po' di chiarezza.

Partiamo da un dato: nell'indagine sociologica «Diamoci del noi» svolta tra il 2013 e il 2014 tra soci, ex soci e simpatizzanti del CICAP, agnostici e atei rappresentavano rispettivamente il 39,5 e il 28% del campione (1.740 questionari validi per l'analisi). Circa 1 rispondente su 6 però in quell'occasione si dichiarava cattolico: una minoranza non trascurabile. Compariva inoltre una piccola quota di afferenti ad altre confessioni. È un fatto quindi che nell'associazione convivano persone con diversi orientamenti religiosi. Approfondiamo ora due aspetti: 1) Il CICAP si occupa di fede? 2) È un paradosso essere credenti e far parte del CICAP?

Il primo punto è di quelli che tornano ciclicamente a essere sollevati, solitamente con toni accusatori: «perché il CICAP non si occupa di religione?» L'aspetto curioso è che questa critica sembra poco supportata dai fatti. Il paranormale religioso infatti è presente sia nelle indagini del Comitato sia nei suoi testi divulgativi: ricordiamo per esempio la riproduzione del telo sindonico e del sangue di san Gennaro, le indagini sulla madonnina di Civitavecchia, le conferenze sulle esperienze di premorte o sulle possessioni demoniache, le copertine di Query dedicate a Medjugorje (Q28), alle credenze in India (Q41) o nel mondo musulmano (Q31), a Scientology (Q27)... Al paranormale religioso è stata dedicata Query 21 (in cui ad esempio troverete articoli su Lourdes e sulla “Lourdes belga”). Sono stati trattati quindi molti temi, legati ad affermazioni verificabili o ad aspetti di tipo culturale.

Il CICAP però ha fatto la scelta di occuparsi solo di fenomeni indagabili empiricamente. Sulle questioni prettamente metafisiche non è possibile una verifica empirica, e pertanto il CICAP non si occupa di fede in quanto tale. Come spiega Andrea Ferrero, Coordinatore nazionale: « È stata fatta una scelta filosofica, che è quella di dare la precedenza alle verifiche sperimentali rispetto ai ragionamenti teorici, cioè un approccio empirista (anziché razionalista) alla realtà”.

Per fare un esempio su temi non religiosi: quando trattiamo l'astrologia in una conferenza divulgativa possiamo citare naturalmente il fatto che le costellazioni sono raggruppamenti arbitrari di stelle che per nessun motivo noto potrebbero avere un effetto agendo insieme, ma l'argomentazione principale è che, alla prova sperimentale, gli astrologi non riescono a predire eventi futuri né per esempio ad abbinare un profilo psicologico a un tema natale. Analogamente, dal nostro punto di vista il problema principale dell'omeopatia non è solo la mancanza di presupposti teorici compatibili con le conoscenze di cui disponiamo, quanto il fatto che decenni di studi clinici e metanalisi hanno rilevato un'efficacia pari a quella di un placebo. Tornando ai temi religiosi, un altro limite nel trattarli è che spesso non c'è nulla di concreto su cui indagare e quindi si possono fare solo ipotesi e supposizioni: un terreno molto scivoloso per chi, come noi, ha scelto di essere rigoroso e attenersi ai fatti!

Il secondo punto è quello che talvolta porta gli animi più accesi ad accalorarsi: «È incoerente essere credenti e far parte di un'associazione di scettici». Anche in questo caso però il rischio è dimenticarsi delle prove e delle conoscenze attuali, che indicano che credere è insito nelle nostre strutture mentali: nessuno è scettico, o razionale, su tutto. Pensare di esserlo è indubbiamente una credenza irrazionale (forse non ci si conosce abbastanza, o si preferisce credere a questa immagine di sé). Ci sono la “fede” calcistica e quella politica, quella negli scienziati e quella nelle «magnifiche sorti e progressive». Anche le lenti del cinismo producono una enorme distorsione nel modo in cui si interpreta la realtà. In breve, ognuno di noi ha delle convinzioni sul mondo che non sono supportate da dati ma si fondano sulla propria storia e inclinazione. Per esempio la sottoscritta tende a credere che si possa trovare del buono in ogni persona, e che sia sempre pericolosissimo dire “gatto” se non lo si ha nel sacco. Se il CICAP chiedesse la razionalità assoluta ai propri soci, non potrebbe averne neppure uno: questo sarebbe il vero paradosso! Tra l'altro, non siamo nel CICAP per fare a gara a chi è più razionale (comportamento più da asilo che da associazione culturale), o per estirpare qualunque credenza irrazionale dal genere umano (obiettivo che sarebbe non solo impossibile ma anche non funzionale per il genere umano stesso) m a per contribuire a diffondere informazioni verificate e una mentalità scientifica.
Qual è la conclusione di queste riflessioni? La fede religiosa è un aspetto personale e soggettivo, al di fuori del mandato del CICAP, e nessuno dovrebbe considerarsi più o meno adatto a partecipare alla nostra vita associativa sulla base di questo parametro.

Attività locali


Lazio

Il gruppo locale non ha rinunciato al formato informale della Razionale Alcoolica, proponendone una versione fruibile online, ribattezzata “Razionali a Domicilio”. Il primo evento, svoltosi il 31 maggio sera in diretta sul canale YouTube del CICAP Lazio, è stato: “Complotti, false credenze, idee radicate”, con Armando De Vincentiis.

Lombardia

Il gruppo Lombardia ha organizzato un corso di formazione online per insegnanti sui temi della paleoantropologia ed evoluzione umana, con docente Stefano Papi e in collaborazione con l'associazione “Ad maiora”. Il corso si è svolto nei giorni 15, 16, 17 e 19 giugno, ed è stato riconosciuto valido ai fini dell'aggiornamento professionale dei docenti.

Puglia

Il gruppo locale sta lavorando alacremente, benché da remoto, sul prossimo convegno regionale che sarà sul tema della salute.

Veneto

Il gruppo locale ha colto l'occasione del periodo di stop forzato delle attività esterne per concentrarsi sulla propria formazione interna. È stato quindi programmato e realizzato un corso composto da 10 appuntamenti, ciascuno su un tema rilevante per i soci attivi: gli incontri si sono svolti online sulla piattaforma Zoom, sono stati aperti anche agli altri gruppi locali e hanno visto la partecipazione attiva di 50-70 soci ogni volta.

Valle d'Aosta

Il gruppo locale ha organizzato due video-conferenze Facebook Live, una con Eleonora Galmozzi su “Farmaci e dintorni”, il 16 maggio, e una con Marianna Cuccuru su “Nella mente del serial killer”, registrata e pubblicata nel mese di giugno. Santuario di Lourdes.
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