Cronache dai gruppi del CICAP

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La lezione introduttiva di Massimo Polidoro. © Enrico Zabeo

01. Dal dubbio al metodo


Come si investiga l’ignoto? Come ci si confronta con un evento inspiegabile usando gli strumenti della scienza?

Dare una risposta a queste e altre domande è l’obiettivo del “Corso per indagatori di misteri: Dal dubbio al metodo”, che ha preso il via il 28 gennaio e si concluderà a giugno, per un totale di più di 100 ore tra incontri e sperimentazioni. Il corso, giunto alla XXI edizione, si svolge in 11 week-end, due in presenza e nove online. Attraverso lezioni ed esercitazioni pratiche e guidati da esperti del settore, i partecipanti acquisiscono i “ferri del mestiere” per orientarsi con razionalità tra mistificazioni, teorie del complotto e fake news. Tra le altre cose, si può imparare a usare strumenti e software utili nelle indagini, si può assistere a dimostrazioni di fenomeni insoliti ed è possibile prendere parte a esperimenti collettivi, come camminare sui carboni ardenti - l’evento si è svolto la sera della prima giornata del corso - e realizzare cerchi nel grano.
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I partecipanti al corso sperimentano la camminata sui carboni ardenti. © Enrico Zabeo


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02. Nello spazio e ritorno


Lo scorso 17 febbraio, presso “La chiocciola degli Angeli” a Cuneo, il Gruppo locale del CICAP ha organizzato la Razionale “Lanciare cose nello spazio”.

Durante l'incontro, che ha avuto la classica struttura informale delle Razionali, in cui si chiacchiera seduti a un tavolino magari consumando una bibita, l'ingegnere aerospaziale Andrea Ballario, che lavora in un’azienda del settore come progettista specializzato nel controllo termico, ha spiegato come riusciamo a portare nello spazio sonde, razzi e satelliti fino a migliaia o anche milioni di chilometri di distanza da noi (e anche a farli tornare indietro).

I partecipanti hanno dimostrato grande interesse per l’argomento, tempestando Ballario di domande. Numerosi i temi affrontati, tra cui il problema della spazzatura spaziale e le sue possibili soluzioni, gli sviluppi futuri della nuova space economy basata su imprese private e le misure in atto per evitare di contaminare con microrganismi terrestri gli ambienti alieni durante le esplorazioni umane o robotizzate.

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Un momento del convegno. © CICAP Toscana.

03. I misteri della matematica


Organizzato dal Gruppo locale della Toscana in collaborazione con il dipartimento di matematica dell’Università di Pisa, il 21 gennaio scorso si è svolto il convegno “I misteri della matematica”. Durato un’intera giornata, l’incontro ha avuto luogo nell’aula magna del Polo Carmignani dell’ateneo pisano, e ha visto la partecipazione di varie classi delle scuole superiori.

Molti e vari i temi affrontati dai relatori che si sono avvicendati sul palco: dai misteri matematici passati e presenti ai concetti strani, problematici o addirittura sconcertanti e “mostruosi” che abitano il regno magico della matematica; dall’intreccio indissolubile tra matematica ed esplorazione del sistema solare a come confutare con qualche numero e molta pazienza le false affermazioni travestite da informazione. Particolare successo ha incontrato la conferenza-spettacolo “Matematica Rock”, in cui il racconto di storie di musica e numeri, dai Beatles ai Genesis ai Led Zeppelin, è stato integrato e arricchito con musica dal vivo.
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Un momento del convegno. © CICAP Toscana.


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04. Matematica vs Ludopatia


Contrastare la diffusione del gioco d’azzardo a livello patologico grazie alla conoscenza della matematica. È stato questo il tema dell’incontro organizzato dal Gruppo CICAP di Pordenone il 27 febbraio scorso nell’aula magna della Casa dello studente di Fiume Veneto (PN). Federico Benuzzi, professore di matematica e fisica e divulgatore teatrale, ha cercato di far riflettere i presenti sui concetti fondanti della matematica del gioco d’azzardo, come probabilità, frequenza, vincita media, rendimento, aspettativa e così via. Rigoroso e al tempo stesso abile nel conquistare l’attenzione del pubblico, nel suo “metodo infallibile” Benuzzi utilizza esempi e aneddoti per spiegare e sfatare molti dei miti legati ai giochi d’azzardo, chiarendo, per esempio, che una quasi vittoria non è vincere e che gli eventi del passato non influenzano il futuro.

Il risultato? Affrontare il gioco d’azzardo con una consapevolezza maggiore è un passo avanti nella lotta alla ludopatia, della cui diffusione è responsabile anche l’analfabetismo matematico.

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05. Essere superstiziosi porta male!


Venerdì 17 vi spaventa? Per il CICAP invece, già dal 2009, è la data migliore per combattere alcuni dei pregiudizi più radicati nella nostra mente promuovendo una GAS, una Giornata Nazionale Antisuperstizione, durante la quale i gruppi locali di varie città italiane organizzano eventi pubblici per spiegare, attraverso incontri, dibattiti, o addirittura la partecipazione a specifiche “prove”, che a “portare sfortuna” è la superstizione stessa!

Così, venerdì 17 marzo 2023, a Roma, la conferenza di Marco Petri sulla psicologia della superstizione è stata accompagnata da “prove pratiche alla Ruota della Sfortuna”. A Novi Ligure, invece, si è svolta una cena antisuperstizione in viola e nero, incluso il menù, mentre a Bari e a Corciano (PG) sono stati proposti gli ormai tradizionali “percorsi antisuperstizione”, in cui i partecipanti compiono gesti che “portano male”, come passare sotto una scala o rompere uno specchio. Lo stesso è avvenuto a Galzignano Terme (PD), dove il percorso è stato seguito da una conferenza dell’astronomo Leopoldo Benacchio, mentre a Torino numerosi studenti hanno accolto l’invito del CICAP a salire sulla Mole Antonelliana per sfidare la diffusa superstizione secondo cui “chi sale sulla Mole non si laurea”.

06. Il CICAP cambia volto: il nuovo logo


di Rodolfo Rolando

Lo scorso 2 febbraio, il CICAP ha presentato allo IED di Milano il nuovo progetto d’identità visiva – la raccolta di elementi grafici che rendono il Comitato riconoscibile all’esterno, come il logo, il design dei materiali di comunicazione e i colori utilizzati. Dopo tanti anni di servizio, il logo iconico dell’associazione si è quindi rinnovato nelle forme e nei significati simbolici.

Il nuovo logo evolve i preesistenti quadrati in forme tridimensionali, ruotate a creare giochi di prospettive e ombre impossibili, ma anche frecce in tutte le direzioni, a rappresentare la poliedricità del CICAP, identificabile anche in una “nuvola” di forme vettoriali. Una scelta semplice e minimalista come quella passata, ma espansa e resa visivamente più dinamica. A complemento del logo, da cui vengono tratte forme distintive che arredano significativamente i materiali visivi, sono state identificate tre tinte specifiche di blu, colore storico del Comitato, ora trasformato in un vero e proprio vessillo.

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Per capire le ragioni di questo cambiamento serve tornare alle origini. Il primo logo del CICAP risale al 1992, quando Franco Ramaccini e Sergio Della Sala partono dall’idea dell’illusione ottica rappresentata nella griglia di Hermann per raccontare in un simbolo la capacità del Comitato di destreggiarsi negli ambiti del mistero e dell’illusione. Sono gli anni del boom del paranormale e il messaggio di Piero Angela ha ancora pochi sostenitori. Nel tempo, il CICAP evolve, cresce e si struttura; il logo viene leggermente rivisto nel 2009, esplicitando l’acronimo “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale”, che, quattro anni dopo, muta “Paranormale” in “Pseudoscienze”.

Sono anni che ci sembrano vicinissimi – poco più di un decennio fa – ma a rapidissimo mutamento. I social network in breve tempo diventano lo strumento di comunicazione d’eccellenza: Internet diventa anche una piazza virtuale. Chiunque può comunicare al mondo indipendentemente dalla qualità dei propri contenuti, e i social si popolano di realtà e personaggi dalle origini più disparate: istituzioni, associazioni, divulgatori, indipendenti, teorici del complotto… Accedere alla rete è facile, ma navigarla richiede uno sforzo notevole per superare il rumore di fondo e individuare le fonti di maggiore qualità. In pochi anni, il Comitato passa dal ruolo di solitario “faro nella nebbia” alla necessità di rendersi identificabile a tanti pubblici diversi – con particolare attenzione ai più giovani - in mezzo ai tantissimi “fari” nella Rete, alcuni validissimi, altri insidiosi.

È qui che nasce l’esigenza di rinnovare la veste comunicativa, uniformando gli strumenti e rendendo il CICAP identitario e ben riconoscibile anche visivamente. Grazie a Kevin Zanni, che ha aperto la collaborazione con IED Milano, al lavoro degli studenti del corso di Graphic Design (Gaia De Tata, Lucrezia Mattioli, Alessia Panzeri, Paola Pinto, Davide Tartari) e all’impegno, alla determinazione e all’abilità del designer Bob Liuzzo, coordinatore del corso, il Comitato è pronto per i grandi passi che lo aspettano nel futuro. Un doveroso “grazie” a coloro che hanno reso tutto questo possibile.
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