Tutte le diete funzionano, ma non tutte sono ok

CICAP-Salute

  • In Articoli
  • 09-12-2021
  • di Giuliano Parpaglioni
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Shvets Production da Pexels
Si avvicina Natale, e chi è alle prese con problemi di linea già si preoccupa su come gestire le festività.

Esistono moltissimi siti che suggeriscono tale o talaltro regime alimentare, addirittura ci sono siti che ti elaborano la dieta in automatico gratuitamente. Se poi uno è disposto a spendere pochi euro, compra un libro e ha un vero e proprio manuale d’istruzioni dettagliato su come risolvere i propri problemi di linea prima che il panettone faccia il suo lavoro.

Le diete commerciali funzionano tutte, le differenze per quanto riguarda la perdita di peso sono minime [1]. È ragionevole quindi pensare che chiunque possa seguire una dieta dimagrante spendendo poco o addirittura nulla, e non sarebbe un pensiero sbagliato. Come si sa, però, il diavolo si nasconde nei dettagli.

Le diete commerciali: la parte buona

Esistono decine, se non forse centinaia di diete in commercio. A colpo d’occhio possiamo distinguere le vere e proprie diete dai consigli da rivista. Difficilmente si troverà più di un menù di esempio su una rivista o un sito che, in un singolo articolo, vuole spiegarci come funziona la dieta del minestrone: si danno indicazioni di massima e si lascia alla fantasia di chi legge l’onere di organizzare le giornate.

Diverso è il caso dei libri, dove la dieta è sviscerata nei più piccoli dettagli e spesso ci sono pagine e pagine di menù d’esempio. In quel caso abbiamo una vera e propria guida da seguire, e molto spesso questo fa la differenza.

Molte diete commerciali, come la Atkins, la Dukan, o la Scarsdale sono diete chetogeniche, ovvero sono diete che fanno produrre all’organismo alcuni composti, chiamati chetoni, che sono il risultato del bruciare una gran quantità di grassi. A questo risultato si arriva abbassando le calorie e privando l’organismo di carboidrati, in modo da forzarlo al consumo di tessuto adiposo. Idea semplice, efficace e che dà sicuramente un’ottima spinta iniziale perché dà risultati molto veloci.

Altri tipi di diete sono quelle in cui ci si priva di classi di alimenti senza però privarsi di nutrienti, e rientrano in questo ambito le diete vegane e vegetariane, la paleodieta e, in certi casi, anche la dieta Zona. Si abbassano le calorie, si controlla cosa si mangia. I risultati sono meno veloci delle chetogeniche, ma arrivano.

Le diete commerciali: la parte fantasiosa

Esistono poi diete basate su assunti… potremmo dire bizzarri. Penso ad esempio alle diete del gruppo sanguigno [2], ovvero alla fantasiosa credenza che gli alimenti interagiscano in qualche modo con i globuli rossi o, in generale, con il sangue, e per questo riescano a influenzare la nostra salute. Penso anche alle diete alcaline [3] e a tutte quelle che si basano su questa impostazione, più o meno pesantemente: alcuni cibi hanno effetto acidificante, mentre altri alcalinizzano.

I problemi in questa ipotesi sono molti, ad esempio: cosa viene acidificato o alcalinizzato, esattamente? In che modo? Perché alcuni cibi acidi alcalinizzano e altri no? Alcuni distretti corporei sono già alcalini (ad esempio l’intestino), altri devono restare acidi (ad esempio lo stomaco). Il sangue deve rimanere a pH stabile e leggermente alcalino. Perché mai dovremmo cambiare queste impostazioni fisiologiche?

A tutte queste domande vengono date molte risposte… spesso non coincidenti tra loro. Per fortuna, non esiste alcun alimento capace, in una dieta normale, di influenzare il pH del corpo: se ci fosse sconvolgerebbe molti equilibri e porterebbe a seri problemi di salute. Insomma, non sarebbe un alimento ma un veleno.

Eppure… anche queste diete funzionano, almeno per la perdita di peso. Perché? Come mai diete con basi così sconclusionate hanno effetti benefici?

Il diavolo e i dettagli

Il fatto che ci si metta a tavolino e si pensi a cosa mangiare, quanto mangiarne e a organizzare le giornate in modo da seguire un certo schema, da solo, è sufficiente per poter riuscire a perdere un po’ di peso. Tutte le diete funzionano perché hanno in comune queste due caratteristiche: finiscono per essere tutte ipocaloriche e danno indicazioni su come gestire le giornate.

Esiste un solo lato negativo in tutto questo, che però porta parecchie conseguenze: la gestione dell’alimentazione è lasciata all'utente finale. Mettersi a dieta significa fare dei cambiamenti, e i cambiamenti sono difficili perché si vanno a scombinare le abitudini che abbiamo, con le quali magari conviviamo da anni.

Il rischio più blando è quello di abbandonare la dieta dopo i primi risultati, tornando alle vecchie abitudini, di fatto rovinando quel che si è raggiunto. È il famoso effetto yo-yo, che a lungo andare rovina la salute e fa passare la voglia di cercare abitudini sane. Esistono però altri rischi: molte diete commerciali hanno bisogno di integratori, nonostante nei libri questo non sia quasi mai spiegato. Se si eliminano i carboidrati dalla dieta, si stanno eliminando cereali, legumi, frutta e alcuni ortaggi che apportano anche vitamine e minerali fondamentali per il mantenimento della nostra salute.

Il rischio più grave di tutti, però, è quello di diventare fanatici di un certo tipo di alimentazione e spingerlo ad estremi troppo gravi. È il caso, ad esempio, di alcuni bambini morti per malnutrizione, a causa delle diete sconsiderate a cui venivano sottoposti [4]. In questi casi non si tratta più di cercare una buona alimentazione, piuttosto sono comportamenti irrazionali, fideistici, che possono avere inizio anche per un’ossessione data dal continuo seguire diete.

Conclusioni

Tirando le somme, quello che posso dire a chi cerca il miracolo di Natale è di godersi le feste e di pensare alla linea dopo le festività, per poter evitare di fare tutto di fretta, rischiando pasticci. La migliore dieta del mondo è quella che può diventare la base per future abitudini, che possa portare benessere e soddisfazione, non quella che ci fa solo perdere peso: perdere peso è facile, è cambiare le abitudini che è difficile.

Bibliografia

[1]: Johnston BC, Kanters S, Bandayrel K, et al. Comparison of weight loss among named diet programs in overweight and obese adults: a meta-analysis. JAMA. 2014;312(9):923-933. doi:10.1001/JAMA.2014.10397

[2]: Cusack L, de Buck E, Compernolle V, Vandekerckhove P. Blood type diets lack supporting evidence: a systematic review. The American journal of clinical nutrition. 2013;98(1):99-104. doi:10.3945/ajcn.113.058693

[3]: Fenton TR, Huang T. Systematic review of the association between dietary acid load, alkaline water and cancer. BMJ open. 2016;6(6). doi:10.1136/BMJOPEN-2015-010438

[4]: Mom whose baby died of malnutrition kept him on “Biblical” diet. Accessed December 6, 2021. https://nypost.com/2021/04/21/mom-whose-baby-died-of-malnutrition-kept-him-on-biblical-diet/

In breve

- Tutte le diete funzionano: perché? Tutte le diete sono ipocaloriche e danno indicazioni su come gestire l’alimentazione nel corso della giornata.

- Quali sono i rischi delle diete commerciali? Si rischia di eliminare dalla dieta degli alimenti che apportano vitamine e minerali fondamentali per la salute
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