Rigurgiti oscurantisti nella scuola e occasioni mancate

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Poco prima dello scorso Natale, diversi quotidiani e organi di stampa[1] hanno dato risalto a un curioso e preoccupante fatto di cronaca accaduto presso l’Istituto Comprensivo “Bernardino Telesio” di Reggio Calabria.

La mattina del 21 novembre 2017 una maestra entra in classe e trova alcuni alunni, di età compresa tra i 9 e gli 11 anni, che si stanno divertendo con il cosiddetto “gioco di Charlie”[2].

Si tratta di un gioco che consiste nel mettere due matite perpendicolarmente, in equilibrio una sull’altra, su un foglio di carta. Nei quattro quadranti individuati dalle matite si scrive due volte “SI” e due volte “NO”. Vengono quindi poste alcune domande al presunto spirito di Charlie e la matita superiore, in equilibrio molto instabile, spostandosi indica la risposta affermativa o negativa del presunto spirito.

I bambini e gli adolescenti si divertono un sacco con questo gioco (che ha avuto un’ampia diffusione grazie a Internet), soprattutto quando pongono domande circa il loro futuro rendimento scolastico o altri buffi quesiti generati dalla loro fervida fantasia.

Non sì è però divertita la maestra che, molto preoccupata, ha subito avvisato la dirigente scolastica dell’istituto, professoressa Marisa Guglielmina Maisano. Condividendo le preoccupazioni della maestra, la preside ha convocato d’urgenza il Collegio dei docenti, proponendo di chiamare a scuola l’esorcista don Piero Catalano, discepolo del più noto padre Gabriele Amorth, e il suo assistente Nunzio Di Stefano, teologo che sta per diventare diacono e che è presidente diocesano del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa).

Il 4 dicembre i due sacerdoti hanno avuto un incontro con le insegnanti della scuola e con i genitori dei bambini (130 persone in tutto). Secondo quanto dichiarato da Di Stefano:

[La preside] ci ha chiesto consiglio su cosa fare e come comportarsi. Così siamo andati a scuola e abbiamo parlato con le insegnanti e informato sui pericoli di questi riti satanici. Perché con il diavolo non si scherza. Non esistono giochi o goliardate[3].

Mentre don Catalano ha aggiunto:

Charlie è Satana e in questo modo si impossessa di questi ragazzi. È qualcosa che ha a che fare con il diabolico. Il demonio non aspetta altro che essere chiamato. Il problema non riguarda solo la scuola Telesio ma tantissime scuole di Reggio Calabria e oserei dire di tutta Italia. Abbiamo portato la nostra esperienza di esorcisti e indicato il percorso di liberazione che necessita di preghiere, confessione dei peccati e vicinanza a Dio3.

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Di fronte al clamore mediatico generato, la preside ha cercato successivamente di minimizzare l’accaduto e di giustificare la sua decisione, facendo leva sui pericoli della rete e sulla dipendenza dal web[4]. Tuttavia è stata smentita dalle precedenti dichiarazioni e da quanto affermato dallo stesso don Catalano:

La preside già un anno fa mi comunicò un caso anomalo, un bambino era stato visto compiere un balzo di alcuni metri assolutamente innaturale, successivamente ho saputo che è stato in cura e che è stato anche seguito da un prete esorcista. In questo caso, abbiamo portato la nostra esperienza di esorcisti, pronti se necessario a collaborare in un percorso di liberazione[5].

I commenti sul comportamento oscurantista delle insegnanti e della dirigente dell’istituto scolastico appaiono scontati e sono emersi giustamente da più parti sui media. Quello che però nessuno ha fatto notare è che la scuola di Reggio Calabria ha perso una straordinaria occasione per compiere un efficace intervento didattico.

Infatti, anziché invitare curiosi personaggi che intraprendono improbabili e anacronistiche battaglie contro il demonio, le docenti e la dirigente avrebbero potuto cogliere al volo l’interesse dei bambini nei confronti del “gioco di Charlie” per spiegare loro un po’ di fisica e per abituarli all’uso del senso critico. Il gioco è infatti un classico esempio di fenomeno perfettamente naturale sul quale vengono costruite improbabili e fantasiose interpretazioni paranormali.

L’equilibrio instabile delle due matite potrebbe essere lo spunto per una semplice lezione di statica elementare da offrire ai bambini. L’apparentemente misterioso movimento della matita superiore poi, può suggerire una serie di controlli che insegnano ai bambini quali metodologie seguire per riuscire a trovare la corretta spiegazione di un fenomeno. Ad esempio, si possono prendere le dovute precauzioni affinché nessuno urti involontariamente il tavolo dove vengono poggiate le matite. Si possono poi coprire le due matite con un contenitore trasparente in modo da proteggerle da qualsiasi corrente d’aria (magari generate dal respiro degli stessi bambini che stanno partecipando al gioco).

Oppure si può procedere normalmente nel gioco, senza porre alcuna domanda a Charlie, e vedere che la matita si muove lo stesso, fornendo comunque risposte a domande che mai sono state poste.

In tal modo i bambini si renderanno facilmente conto che lo “spirito di Charlie” non c’entra un bel nulla e che la matita si muove per cause perfettamente naturali. E, inoltre, che non c’è nulla di male a giocare con un paio di matite e un foglio di carta: l’importante è divertirsi! (Magari in barba a chi crede davvero a interventi spiritici o demoniaci).

Se le docenti e la dirigente del “Telesio” si fossero comportate così avrebbero insegnato qualcosa di molto utile ai loro bambini e avrebbero evitato una solenne figuraccia mediatica.


Note

1) Si veda, ad esempio: A. Crispino, “Alunni della scuola elementare «indemoniati», la preside chiama l’esorcista”, Corriere della Sera, 19 dicembre 2017; C. Cartaldo, “La preside chiama l’esorcista alle elementari: «Alunni indemoniati»”, Il Giornale, 19 dicembre 2017; “Reggio Calabria, «alunni indemoniati»: la preside chiama lʼesorcista a scuola”, TGcom 24, 21 dicembre 2017: https://goo.gl/Az2yta ; L. Ficarra, “Collegio straordinario choc, la DS comunica l’imponderabile”, La tecnica della scuola, 8 dicembre 2017: https://goo.gl/uTy3NQ .
2) M. Polidoro, “Il gioco di Charlie”, Query n. 23-VI, 2015: https://goo.gl/RFA9xe .
3) A. Crispino, “Alunni della scuola elementare «indemoniati», la preside chiama l’esorcista”, op. cit.
4) L. Ficarra, “A scuola incontro con il prete esorcista, ecco le spiegazioni della DS”, La tecnica della scuola, 10 dicembre 2017: https://goo.gl/ZHkSsS .
5) G. Fava, “Reggio Calabria: matite che si muovono da sole, a scuola arriva l’esorcista”, Blasting News, 19 dicembre 2017: https://goo.gl/omMp5u .
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