I coordinatori dei gruppi locali

Conosciamo le persone che portano avanti l'attività del CICAP in tutta Italia

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Conoscete già i coordinatori dei nostri gruppi locali? Sono i 15 volontari che in tutta Italia fanno da riferimento per i nostri soci attivi sul territorio e portano avanti l'attività del CICAP. Senza il loro impegno costante il CICAP come lo conosciamo non potrebbe esistere.

Nel numero 37 di Query, pubblicato da poco, Marta Annunziata intervista i coordinatori dei gruppi locali per scoprire insieme che cosa fanno, che cosa li spinge a dedicare il loro tempo al CICAP e come si svolge l'attività dei rispettivi gruppi regionali o provinciali.

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ABRUZZO E MOLISE


FRANCESCO RUGGIRELLO, COORDINATORE DAL 2012

Formazione Laurea in Giurisprudenza con abilitazione da avvocato, seguita da diversi master.
Professione Specialista Elicotterista dell’Arma dei Carabinieri (ex Corpo Forestale).
Come hai incontrato il CICAP? Ne avevo sentito parlare sui mass media, poi nel 2004 ho partecipato al Corso per investigatori dell’insolito: mi si è aperto un mondo fantastico e ancora non si è chiuso.
C’è un’iniziativa che preferisci? La Giornata AntiSuperstizione: mi diverte sempre!
Com’è il gruppo Abruzzo e Molise? Fantastico e completo! Abbiamo tra gli altri un professore universitario, Aristide Saggino, un giornalista, Luciano di Tizio, un commercialista, Sergio Cosentino ed un mentalista, Luca Menichelli. Altri validi elementi presto entreranno a far parte del gruppo.
Qual è il bello di partecipare al vostro gruppo? Ci capiamo subito con la massima serenità anche se abitiamo lontani e facciamo tutto tramite internet. Ognuno esprime il suo parere e basta poco per organizzare un’iniziativa.
Un progetto a cui state lavorando? Vorremmo organizzare un evento nazionale del CICAP in Abruzzo o in Molise.
Come impieghi il tempo libero? Oltre ad occuparmi della famiglia, faccio volontariato con la Croce Rossa Italiana, per la quale sto riorganizzando un Centro Anti Violenza.
Cosa ti dà il CICAP? È un’esperienza positiva che ti fa conoscere tante belle persone “pensanti”: non pensavo fossero così tante! Quando ritorno da un incontro con gli altri CICAPpini, guardando le mie figlie penso che forse ce la faremo a lasciar loro un mondo migliore.

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EMILIA - ROMAGNA


SILVANO CAVALLINA, COORDINATORE DAL 2018

Studi Liceo classico e Ingegneria elettronica.
Professione IT Manager.
Come impieghi il tuo tempo libero? Tendo a provare di tutto, per cui mi capita di fare un’immersione, un viaggio estremo, di recitare a teatro oppure di volare sulle montagne pilotando un aereo.
Cosa ti ha spinto a diventare un socio attivo? La curiosità: nel 2009 mi sono deciso a partecipare ad un Convegno CICAP e da lì è cominciato tutto.
Quale attività CICAP preferisci? Amo i gialli e i rompicapi quindi non posso che preferire le indagini: testare, analizzare fino a scoprire il trucco, l’inganno o altra spiegazione razionale.
Come descriveresti il vostro gruppo locale? Progetti in corso? Una volta eravamo pochissimi. Ora siamo tanti e c’è molto fermento creativo. Per esempio ora stiamo scrivendo il testo di uno spettacolo teatrale che affronterà tematiche care al CICAP, ma è ancora top secret...
Cosa ti piace del CICAP? Nel CICAP trovo la scienza, il sapere, gli strumenti, l’etica ma soprattutto persone che condividono gli stessi valori e metodi.
Che impatto ha avuto il CICAP sulla tua vita? È un continuo susseguirsi di scoperte, formazione, curiosità ma, per quanto sembri strano, ciò che ha inciso di più è stata l’umanità. Di carattere sono sempre stato un po’ irruento, deciso e votato all’ottenimento rapido di un risultato, ma qui ho trovato esempi di persone incredibili che mi hanno fatto vedere come si possano ottenere risultati, spesso migliori, con un atteggiamento più mite, aperto e rispettoso. Insomma, una vera e propria lezione di vita.

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FRIULI - VENEZIA GIULIA


GIULIANO BETTELLA, COORDINATORE DAL 1999

Studi Diploma universitario in Informatica.
Professione Informatico.
Hobby e interessi? Dal 1989 sono un cultore di storia e filosofia della scienza, psicologia, comunicazione e dintorni: un’esperienza iniziata come hobby, e poi diventata cruciale per la mia formazione.
Come sei entrato nel CICAP? L’ho scoperto prima tramite la TV e poi grazie ad alcune conferenze nella mia regione, negli anni Novanta. Nel 1997 ho seguito il mio primo convegno nazionale, e mi sono iscritto.
Perché sei diventato un socio attivo? Frequentando alcuni ambienti di cultura umanistica, mi sono reso conto della necessità di introdurre un po’ di pensiero razionale e di mentalità scientifica.
Come descriveresti il gruppo FVG? Un gruppo orientato, fin dall’inizio, a certe tematiche poi diventate “mainstream” anche nel CICAP nazionale: bufale, complotti, pseudoscienze... Abbiamo anticipato la svolta del CICAP, avvenuta formalmente nel 2013.
Qual è secondo te il bello di partecipare al tuo gruppo? Che è anche un “salotto culturale”.
Un progetto in corso? La disinformazione in campo alimentare: negli ultimi tempi ho trovato collaboratori competenti sul tema, vorremmo proporre qualche conferenza accattivante.
Cosa ti piace dello stare nel CICAP? È una stimolante opportunità di mettere a frutto la mia formazione culturale, per una buona causa, e una terapia aggressiva contro la pigrizia intellettuale.
Cosa hai imparato dalla tua esperienza di coordinatore? Che nel mondo del volontariato non è difficilissimo trovare persone che offrono la loro collaborazione. Quello che è difficile è trovare persone orientate a obiettivi semplici e molto concreti.

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FVG - PORDENONE


DIEGO MARTIN, COORDINATORE DAL 2018

Formazione e attività professionale? Sono perito informatico e ho una società di servizi informatici, networking e assistenza.
Cosa ti ha spinto a diventare un socio attivo nel CICAP, e qual è la tua attività preferita? Dopo aver assistito ad una conferenza delirante sulla Nuova Medicina Germanica ho voluto provare a fare qualcosa di buono e costruttivo per diffondere il pensiero critico. Per questo mi interessano principalmente il debunking e la divulgazione del metodo scientifico.
Come descriveresti il gruppo Pordenone? Giovane, visto che ci siamo costituiti nel 2018, ma molto attivo! I membri del gruppo sono persone dal background decisamente eterogeneo: storici, medici, psicologi, prestigiatori, ecologisti, ingegneri, antropologi... dico davvero!
Qual è secondo te il bello del partecipare ad un gruppo CICAP come il vostro? Le opportunità per conoscere gente interessante non mancano: ad ogni incontro c’è sempre qualcosa di nuovo di cui parlare, non ci si annoia mai!
Un’attività a cui state lavorando in questo momento? Ci stiamo facendo conoscere sul territorio organizzando conferenze divulgative a scadenza più o meno mensile, su argomenti di vario genere: medicina, scienza, storia, fake news ed altro... c’è tanto che bolle in pentola, stay tuned!
Come impieghi il tuo tempo libero al di fuori del CICAP? Sono appassionato di fantascienza, astronomia, astronautica e tutto quello che concerne lo spazio e l’esplorazione spaziale. Ascolto musica punk e metal. E sono motociclista.

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LAZIO


STEFANO RUIA, COORDINATORE DAL 2016

Titolo di studio Laurea in Ingegneria meccanica.
Di cosa ti occupi? Tante attività in diversi campi, spesso legati al mare, la mia passione. Oggi principalmente di formazione didattica.
Come sei diventato un socio attivo? Nonostante la lunga associazione al CICAP (da prima del 2000) non mi ero mai fatto coinvolgere. Poi al Convegno del 2015 ho saputo che nel Lazio c’erano molti simpatizzanti e pochi soci attivi. Così ho contattato Marta Annunziata e lei mi ha chiesto cosa potessi fare io... e ci sono cascato!
Quale attività CICAP preferisci? Mi sembra fondamentale l’(in)formazione del pubblico (nelle scuole, ma non solo), in modo che non cada nelle numerose trappole delle pseudoscienze.
Come descriveresti il gruppo Lazio oggi? Un gruppo di amici, accomunati da una grande voglia di fare qualcosa per riavvicinare il mondo alla razionalità. Encomiabili la coesione e la disponibilità: se serve un volontario... lo si trova sempre!
Qual è il bello del partecipare al vostro gruppo? Farsi due risate... mentre si cerca di “salvare il mondo”!
A cosa state lavorando? Al corso “Indagatori di misteri”, al festival “I sabati della scienza... a misura di famiglia” e a molto altro.
Come impieghi il tempo libero? Tempo libero… di cosa si tratta? Tra lavoro, famiglia e CICAP il “tempo libero” è solo quel poco che dedico al sonno.
Cosa hai imparato finora dalla tua esperienza come coordinatore? L’importanza di delegare, di permettere agli altri di decidere in prima persona e di avere pazienza se qualcuno fa qualcosa che reputi sbagliato. L’empatia del coordinatore secondo me è la chiave della coesione di un gruppo e un gruppo coeso arriva dove nessuno può arrivare da solo.

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LIGURIA


SILVANO FUSO, COORDINATORE DAL 1995

Studi Laurea in Chimica e dottorato di ricerca in Scienze Chimiche.
Professione Docente di scuola superiore e divulgatore.
Come sei diventato un socio attivo? Scrivendo articoli per la rivista e poi fondando il gruppo locale, quasi 25 anni fa.
Come spieghi il CICAP? Si può credere a quello che si vuole ma prima è bene essere informati: e il CICAP cerca proprio di informare.
Hai dei temi preferiti? Mi affascina ciò che ha a che fare con la materia: omeopatia, apporti medianici, fusione fredda... Inoltre sono particolarmente sensibile ai temi dell’educazione.
Com’è il gruppo Liguria? Non è molto attivo e di questo mi assumo anch’io un po’ di responsabilità. Di positivo c’è il fatto che vi siano soci fedelissimi che ci seguono e sostengono da tanti anni. Colgo l’occasione per invitare i soci liguri a farsi avanti!
Prossime iniziative? In aprile una conferenza a Genova del paleo-patologo Francesco Maria Galassi e a maggio la Giornata AntiSuperstizione a Spotorno.
Quale aspetto preferisci del CICAP? Al di là delle tematiche, quello che ho sempre apprezzato è l’aspetto umano. L’ambiente è divertente e carico di entusiasmo. Ognuno dà il proprio contributo in base alle proprie capacità e competenze, in modo altamente collaborativo. C’è un diffuso desiderio di fare qualcosa di utile per la società.
Qual è la cosa “meno CICAP” che fai? Forse è guardare film horror. Mi divertono parecchio ma, confesso, mi producono scarsa tensione emotiva. Mia moglie e mio figlio mi prendono in giro perché una volta mi sono addormentato sul divano guardando Nightmare - Dal profondo della notte!
Che impatto ha avuto il CICAP su di te? Fa parte della mia vita. Mi ha dato moltissimo, insegnandomi tantissime cose, facendomi conoscere persone straordinarie e offrendomi tante opportunità.

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LOMBARDIA


ROSITA SORMANI, COORDINATRICE DAL 2018

Formazione Sto completando la laurea magistrale in matematica, dopo mi piacerebbe proseguire con un dottorato in matematica applicata.
Quando hai scoperto il CICAP? Da bambina, grazie ad alcuni numeri di Scienza & Paranormale che avevamo in casa. Nel 2013 mi sono associata e ho cominciato a frequentare il gruppo locale.
Cosa ti ha spinto a diventare un socio attivo? Aver preso la patente! Mi è sempre sembrato un ambiente interessante, ma solo diventando più indipendente ho potuto farne parte in maniera attiva.
Qual è la tua attività CICAP preferita? Mi piace molto partecipare alle Razionali Alcooliche, perché ci si può confrontare in un ambiente rilassato e informale, ma allo stesso tempo stimolante.
Come descriveresti il gruppo Lombardia? Siamo un gruppo efficiente, volenteroso e motivato, che è cresciuto tantissimo negli ultimi anni: credo che questo sia un buon indicatore dell’impegno profuso.
Qual è il bello di partecipare al vostro gruppo? In breve: è divertente. Raccoglie persone con tantissime passioni e capacità diverse, anche molto originali, con cui è impossibile annoiarsi.
A cosa state lavorando? Ogni mese organizziamo due conferenze o Razionali Alcooliche, a Milano e a Vigevano. Inoltre stiamo pensando ad una “cena magica”, con la partecipazione di alcuni prestigiatori.
Cosa hai imparato finora? Oltre ad essere un’ottima palestra intellettuale, il volontariato nel CICAP è utilissimo anche a livello pratico: organizzando eventi si impara a essere parte di una squadra, a relazionarsi con altre associazioni e anche a fronteggiare gli imprevisti.

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PIEMONTE - CUNEO


FLORIANA GIUGANINO, COORDINATRICE DAL 2016

Formazione Laurea in fisica e master in giornalismo scientifico.
Professione Sono assistente tecnico di fisica e chimica in una scuola superiore, ma faccio anche la puzzlemaker (creo giochi logici per riviste e affini).
Quali temi CICAP preferisci? Le leggende metropolitane (collaboro anche con il CeRaVoLC, il Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee), l’ufologia, la psicologia dell’insolito, le tematiche “fortiane”...
Com’è il gruppo Cuneo? Iniziative in corso? È piccolo ma solido. Le attività locali non mancano, abbiamo dato il via a iniziative poi riprese su scala nazionale come la Razionale Alcoolica, abbiamo ospitato un’Assemblea nazionale, un campo estivo per ragazzi a tema CICAP, e abbiamo ancora molti progetti! Vorremmo rilanciare le visite guidate alle montagne “misteriose” del Piemonte, abbiamo diversi appuntamenti con la Razionale Alcoolica. Tra le attività tutte da costruire: un workshop sulla realizzazione di “bottiglie impossibili”...
Cosa ti piace del CICAP? Che ci sono belle persone, esperti in vari campi, da cui ho potuto imparare tantissimo. Ma bello è anche trovarsi a fare attività molto diverse: dalla divulgazione all’indagine, dalla progettazione di un evento alle serate in compagnia... Insomma, annoiarsi è difficilissimo.
Come impieghi il tempo libero? Ho un’insana passione per i giochi logico-matematici: sudoku, crucipixel, “stelle”... Mi piace risolverli e crearne di nuovi. E poi adoro andare a caccia di storie curiose sui giornali d’epoca, ma anche le lunghe passeggiate sui monti cuneesi.
Cosa ti ha dato il CICAP finora? Meno tempo libero... ma anche divertimento, cose imparate nuove scoperte, belle serate davanti a una birra a parlare di scienza, storie curiose da raccontare e perfino qualche competenza in più (dalla realizzazione di una locandina alla gestione di un account social). Fare cose nuove è sempre una sfida e un’occasione di crescita. Poterlo fare con amici è un privilegio.

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PIEMONTE - TORINO


ELISA TEALDI, COORDINATRICE DAL 2018

Studi Laurea in lettere moderne con indirizzo storico; Diploma di archivistica paleografia e diplomatica.
Professione Archivista (non alchimista, eh).
Come impieghi il tuo tempo libero? Sono appassionata di succulente (piante grasse) e di piante verdi in genere: mi piace dare una seconda possibilità a quelle che sembrano spacciate.
Come sei diventata un socio attivo? Mi sono sempre sentita in sintonia con lo spirito del CICAP (che avevo scoperto da mio papà già nel 1989, alla sua fondazione), e per capire se si potesse collaborare ho mandato una mail: pensavo che la mia professione avrebbe potuto essere utile in qualche indagine.
Quale attività CICAP preferisci? Misteri e leggende. Adoro risolvere enigmi e conoscere i retroscena di fenomeni e vicende misteriose mi fa provare lo stesso piacere.
Com’è il gruppo Piemonte? È un gruppo vivace, formato da persone molto varie per età, formazione, professione… menti scientifiche e umanistiche che si stimolano a vicenda. È bello trovare intorno persone curiose che si appassionano per mille cose e che non fanno sentire “strano” nessuno.
Come spieghi il CICAP ai tuoi familiari? È un approccio, un modo di avvicinarsi alle cose con spirito critico senza mai perdere la curiosità di scoprire e il piacere di lasciarsi affascinare; è anche una palestra in cui si impara a difendersi e a lottare contro ciò che è “pseudo”.
Che effetto ha avuto il CICAP sulla tua vita? Sono aumentati gli impegni, i numeri di telefono sul cellulare, i libri sul comodino, le discussioni coi parenti... un bilancio molto positivo in fondo: mi sento molto più attiva e in rete con il mondo circostante.

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PUGLIA


ARMANDO DE VINCENTIIS, COORDINATORE DAL 1999

Formazione Dopo il liceo artistico e due anni di leva volontaria nella Marina Militare ho intrapreso gli studi in psicologia, laureandomi con una tesi sugli stati di coscienza e il misticismo cristiano.
Professione Lavoro come psicologo clinico e psicoterapeuta, e dirigo una collana di divulgazione scientifica presso una casa editrice romana.
Quando hai scoperto il CICAP? Come sei diventato un socio attivo? A fine anni ’90 ascoltai in TV Steno Ferluga, dal quale fui folgorato per l’affinità col mio modo di pensare! Scrissi una lettera al CICAP, chiedendo di farne parte. La risposta fu immediata e mi consigliarono di contattare il gruppo della mia regione che era ancora in fase embrionale: così abbiamo dato il via, con altri soci, alla sua organizzazione.
Come descriveresti il gruppo Puglia? Intraprendente, professionale: ogni membro ci mette passione e impegno come se fosse un vero lavoro e siamo superattivi! Ora siamo immersi nella progettazione del secondo Convegno regionale del CICAP Puglia, che si terrà quest’anno, ma siamo sempre aperti a iniziative originali e contributi di chiunque sia interessato.
Che impatto ha avuto il CICAP sulla tua vita? Ha avuto un grande impatto e grazie ad esso riesco ad averlo anch’io sugli altri, nel bene quando riesco a dare sollievo a persone che si credono perseguitate dal “male” o dalla “sfortuna”, nel male quando faccio arrabbiare chi vuole credere “a tutti i costi”.
Quale aspetto preferisci dello stare nel CICAP? Entrare nel merito dei misteri più controversi e divulgare il metodo dell’indagine scientifica, che nulla toglie ad altre attività in grado di affascinare il cuore e la mente.

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SICILIA


GIGI CAPPELLO, COORDINATORE DAL 2013

Formazione Laurea in Fisica e dottorato in Fisica delle particelle elementari.
Professione Lavoro nella ricerca di base: segnali di Fisica oltre il Modello Standard, sviluppo di sensori e amenità simili...
Quando sei diventato socio CICAP? Cosa ti ha spinto a diventare attivo? Ho deciso di aderire quando ho scoperto che esisteva un gruppo anche in Sicilia: ho pensato che essere parte attiva di quel gruppo potesse essere il modo più divertente e formativo di vivere la mia passione per il pensiero scientifico al di fuori del lavoro. Quanto al diventare coordinatore, mi hanno semplicemente incastrato (per fortuna...)
Qual è la tua attività CICAP preferita? Le indagini, in particolare quelle relative a fotografie “misteriose”, ma ho anche fatto parte del primo nucleo di “Chiedi le prove”: un’attività di immensa utilità sociale.
Come descriveresti il tuo gruppo locale? Siamo un gruppo piccino sparso nella regione più grande d’Italia (alcuni anche all’estero). Non sempre è facile organizzarci ma c’è una grandissima intesa fra i soci attivi, un feeling “magico” (si può dire su Query?)
Progetti in cantiere? Una mostra interattiva sul paranormale fotografico, che spero possa concretizzarsi presto.
Qual è il tuo aspetto preferito dello stare nel CICAP? C’è una splendida rete fra gruppi che si scambiano idee, opinioni e soluzioni. I soci possono scegliere di aderire anche ai gruppi tematici, assecondando i propri interessi e scoprendone di nuovi.
Qual è la cosa meno CICAP che fai? Mi piace collezionare aeroporti e mettere puntine sulle mappe. Sono un instancabile camminatore e il mio ginocchio destro mi odia per questo.
Cosa hai imparato dalla tua esperienza come coordinatore? La sottile arte di riuscire ad incanalare l’entusiasmo dei soci.

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TICINO


IVO SILVESTRO, COORDINATORE DAL 2016

Formazione e attività professionale Ho attraversato elementari, medie e liceo convinto che avrei studiato qualcosa di scientifico (fisica o biologia) e fatto lo scienziato. Poi alla fine mi sono ritrovato a studiare filosofia... e a fare il giornalista. Di quelli che non sempre ce la fanno, ma almeno ci provano, a non pubblicare cavolate pseudoscientifiche.
Come è entrato il CICAP nella tua vita? Con che effetto? Sono socio da cinque anni, e quando c’è stato da organizzare qualcosa, gli altri sono stati più veloci di me nella fuga... Mi ha portato sicuramente una drastica riduzione del tempo libero, ma ne vale la pena.
Qual è la tua tematica CICAP preferita? Visto il lavoro che faccio, dovrei rispondere “la diffusione delle fake news”. Visti gli studi, il confine tra scienza e pseudoscienza. In realtà ultimamente mi affascinano gli oroscopi che, imperterriti, imperversano nonostante secoli di critiche.
Come descriveresti il gruppo Ticino? Piccolo ma molto unito. Il bello è certamente lo spirito di gruppo, nell’incontrarsi anche senza parlare di scie chimiche, reperti fantarcheologici e pseudoscienze... In questo momento stiamo lavorando ad un incontro rivolto alle scuole.
Cosa ti piace fare nel tempo libero? A parte leggere, andare in barca a vela: nel silenzio del lago, senza pensare agli alieni.
Come spieghi il CICAP ai tuoi familiari? Un gruppo di scettici allegri. Volete provare?

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TOSCANA


ANDREA SABBATINI, COORDINATORE DAL 2017

Studi Laurea in Scienze dell’informazione.
Professione Titolare di un’azienda di vendita, assistenza e formazione informatica.
Hobby? La divulgazione e la didattica della matematica, oltre al retrogaming e retrocomputing. Sono un AFOL (Adult Fan of Lego), istruttore di Tennis Tavolo (in pensione!), e sto anche cercando di capire i bonsai… ma questa credo sia una guerra persa!
Come sei diventato un socio attivo? Il gruppo toscano si era sciolto e nel 2011 si cercava di ricrearne uno: intervenni con curiosità ad un evento a Pisa con questo obiettivo. Mi trovai subito in sintonia con i presenti! Così conobbi meglio il CICAP e poi il gruppo guidato egregiamente da Elena, da cui ho imparato molto. Ho collaborato sempre più fattivamente, e nel 2017 sono stato eletto coordinatore.
Com’è il gruppo Toscana? Conta 25 soci attivi: alcuni fanno parte del gruppo storico e il loro contributo è stato fondamentale. Purtroppo non è facile incontrarci spesso: proprio per coinvolgere quanti più attivi possibile abbiamo ideato il format del convegno regionale, che è annuale e richiede molte risorse.
Quale attività CICAP preferisci? La divulgazione. Ho iniziato a lavorare insegnando, dopo una tesi (anomala per quei tempi) sul rapporto tra strumenti informatici e formazione. Credo che sulla formazione si possano gettare le basi per migliorare la nostra società: non a caso i nostri congressi regionali sono stati dedicati a materie scolastiche (chimica, astronomia, fisica).
Come spieghi il CICAP ai parenti? Punto sull’approccio legato al “valore dei fatti”, orientato a chi vuole capire ed è curioso, non a chi ha posizioni radicali.
Cosa ti piace del CICAP? Ha ampliato i miei orizzonti sulla scienza e la sua diffusione, colmando le mie lacune sulla comunicazione. Trovarsi poi con persone che condividono la tua stessa visione delle cose è impagabile!

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VALLE D’AOSTA


ANDREA BERTI, COORDINATORE DAL 2015

Studi Laurea in Scienze Naturali
Professione Docente di matematica e scienze nella Scuola Secondaria di primo grado; nel 2016-2018 Responsabile del laboratorio didattico regionale Science Centre di Aosta.
Perché sei diventato un socio attivo? Con sorpresa, durante una lezione mi sono accorto di quanto sia difficile per gli adolescenti di oggi discernere l’informazione e la disinformazione in rete e in TV. Era necessario portare il CICAP all’interno della scuola... e così è stato.
Come descriveresti il gruppo aostano? Il più alto sul livello del mare! Scherzi a parte, pur avendo 20 soci in tutto (di cui poco più della metà attivi), il gruppo è riuscito a contare sulla grande esperienza in molteplici campi dei suoi affiliati. Ciò ha permesso l’organizzazione di eventi importanti quali conferenze, corsi e attività didattiche.
Qual è il bello di partecipare ad un gruppo CICAP come il vostro? Ciascuno dei soci attivi può contribuire alla crescita del gruppo. Il fatto di vivere in un territorio decisamente ristretto ci consente di formare un gruppo coeso e molto collaborativo.
A cosa state lavorando? Continua la preziosa collaborazione con la Biblioteca comunale di Saint-Vincent. Abbiamo in cantiere un secondo corso di formazione rivolto ai giornalisti della regione, e continuano le attività nelle scuole e sul territorio.
Che effetto ha avuto il CICAP su di te? Mi ha fatto capire quanto sia importante continuare a informarsi e che una “normale” cultura scientifica è necessaria ma potrebbe non essere sufficiente per difendersi dalla disinformazione, dalle pseudoscienze e dalle più comuni credenze quotidiane.

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VENETO


MANUELA TRAVAGLIO, COORDINATRICE DAL 2017

Formazione Laurea specialistica in Filosofia e Storia delle idee, e Laurea breve in Scienze Naturali.
Professione Per le mie competenze in entomologia mi occupo di assistenza tecnica per un’azienda che vende prodotti per la disinfestazione professionale.
Come impieghi il tuo tempo libero? Lo dedico alla lettura e ai miei animali: un cane, un gatto, un coniglio, un pappagallo e tre millepiedi!
Quale attività CICAP preferisci? Contribuire a realizzare eventi di divulgazione rivolti alla cittadinanza.
Come descriveresti il gruppo Veneto? Posso farlo usando tre aggettivi che descrivono i membri del gruppo? Curiosi dei piccoli aspetti della vita quotidiana e dei grandi temi scientifici. Eterogenei, perché ognuno è diverso dall’altro, nella formazione, nella vita lavorativa e nelle competenze. Pragmatici, perché è l’approccio che abbiamo in comune nella risoluzione delle problematiche associative.
Qual è il bello di partecipare al vostro gruppo? La vita sociale. Siamo un gruppo di persone a cui piace condividere interessi, scambiare opinioni e discutere costruttivamente, esercitando continuamente il senso critico. In questo momento stiamo organizzando delle iniziative conviviali, che consentano ai soci di godere di un momento di ritrovo e confronto, e ai non soci di conoscere meglio la nostra associazione. Partecipate!
Come spieghi il CICAP ai tuoi familiari? È difficile spiegarlo a chi lo vede dall’esterno…spesso me la cavo dicendo che vado a far palestra con la mente.
Che impatto ha avuto il CICAP su di te? Un impatto dirompente, perché in pochissimo tempo mi ha messo in connessione con persone con cui condivido passioni, in tutta Italia. Ho trovato amicizie, e collaborazioni anche professionali: un’esperienza arricchente.
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