In ricordo di James Randi

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@Roberta Baria
Il 20 ottobre il CICAP ha perso un modello e un amico importante. James Randi ci ha lasciato e il mondo sente oggi, con profondo dolore, la mancanza di uno dei baluardi della razionalità e del pensiero critico.

James Randi è stato un prestigiatore di altissimo livello, le cui imprese avevano circondato la sua figura di una meritatissima aura di fascino e mistero. “The Amazing Randi” – questo il suo nome d'arte – aveva strappato esclamazioni di meraviglia con la sua abilità eccezionale, che avrebbe potuto far supporre l'esistenza in lui di facoltà non spiegabili in modo razionale. Ma seguendo l'esempio di grandi illusionisti come Harry Houdini, James Randi pensò di fare della prestigiazione anche un fondamentale strumento per rafforzare il senso critico e la capacità di andare al di là delle apparenze, per avvicinarsi alla realtà attraverso la guida fondamentale del metodo scientifico. E anche per smascherare presunti medium, veggenti e paragnosti che, in buona fede o con malevole intenzioni, intendevano presentare le proprie capacità come paranormali. Episodi come la sua indagine sul “Progetto Alpha”, che avrebbe dovuto indagare presunti poteri inspiegabili e di cui Randi rivelò oltre ogni dubbio l'inconsistenza, o leggendarie iniziative, come il premio da 1 milione di dollari messo in palio per chi dimostrasse di avere poteri paranormali in condizioni di controllo, hanno indissolubilmente legato il suo nome all'impegno nei riguardi dell'indagine critica del cosiddetto paranormale. La sua attività divulgativa nei riguardi del pensiero critico e scientifico, raccontata anche nel film documentario “An Honest Liar” (in italiano: “Un onesto bugiardo”), non ha mai conosciuto soste, tra libri, conferenze e manifestazioni varie in giro per il mondo. Tra queste, anche diverse iniziative organizzate dal CICAP, che ha avuto l'onore di ospitarlo di persona, per l'ultima volta, a Cesena, nel 2017.

Il debito di gratitudine che il CICAP ha nei riguardi di James Randi è impagabile.

«Di fatto è anche grazie a Randi se esiste il CICAP» dice Piero Angela, che di Randi è stato molto amico. «È dopo averlo incontrato e avere passato del tempo con lui che ho potuto chiarirmi le idee sul mondo della parapsicologia e usufruire della sua grande disponibilità, non solo per la mia inchiesta televisiva sul paranormale, ma alcuni anni dopo anche per dare il via al CICAP. È venuto subito in Italia in quell’occasione e ha preso con sé Massimo Polidoro, quale suo allievo, fornendogli quella preparazione che poi sarebbe stata fondamentale per fare partire e poi per fare crescere il CICAP. Abbiamo con lui davvero un grande debito».

Ma chi ha conosciuto James Randi oggi piange soprattutto la perdita di una persona che univa allo straordinario talento e all'impegno culturale, divulgativo e umanitario anche un'umiltà e una gentilezza fuori dal comune, che ci mancheranno infinitamente.

«Per me Randi non è stato solo un maestro e un amico, ma è diventato una persona di famiglia» dice Massimo Polidoro, Segretario del CICAP. «Abbiamo vissuto insieme tantissime esperienze e in oltre trent’anni abbiamo fatto un lungo tratto di strada insieme, indagando tantissimi misteri, realizzando progetti e girando per il mondo. Oltre che un esempio luminoso di razionalità e integrità morale come se ne vedono davvero pochi, Randi è sempre stato per me un punto di riferimento e anche una persona dalla mente agilissima, pieno di aneddoti illuminanti su qualunque cosa e con un grandissimo senso dell’umorismo».

«Randi veniva sempre con piacere in Italia e aveva un grande affetto per noi» dice ancora Angela. «Credo che Massimo e io siamo i due italiani che lo hanno conosciuto meglio e oggi lo abbiamo commemorato insieme in una lunga telefonata e la cosa bella è che abbiamo riso tanto nel ricordare gli aneddoti più curiosi. Certo, siamo dispiaciuti per la sua scomparsa, perché era un uomo unico, un grande innovatore, che è stato capace di portare la mentalità scientifica al grande pubblico, a differenza di tanti scienziati che se ne stavano chiusi nel loro laboratorio. Ma era anche tanto divertente e sono sicuro che vorrebbe essere ricordato con il sorriso. Ha avuto una lunga vita, piena di soddisfazioni e oggi tutti quelli che lo conoscevano non possono che tributargli il loro rispetto, come vogliamo fare anche noi».

«Sarà difficile accettare che non ci potremo più vedere» conclude Polidoro «ma la cosa bella è che i ricordi sono talmente tanti che Randi sarà sempre presente, in qualche modo. Come CICAP avremo modo di ricordarlo e di festeggiarlo come merita, ma la cosa più bella per lui era proprio vedere come i suoi sforzi e il suo impegno abbiano contribuito a fondare un movimento di pensiero che è ormai diffuso in tutto il mondo e che contribuisce a tenere acceso quel lume della razionalità per tutti noi così importante. E non è davvero un risultato da poco».
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