Editoriale Query 43

Mentre stiamo chiudendo questo numero di Query è arrivata, inattesa e terribile, la notizia della morte di James Randi, straordinario protagonista della storia del movimento scettico internazionale. Tutta la vita di Randi è stata infatti caratterizzata dallo sforzo costante di ricercare la verità nel campo dei presunti fenomeni paranormali, di combattere la diffusione delle pseudoscienze e di denunciare quanti approfittano della debolezza e della credulità altrui per trarne vantaggio personale. E questo fin da quando, appena dodicenne come ci ricorda Massimo Polidoro nella bella intervista che potete leggere su Queryonline.it , si trovò al cospetto di un predicatore che raccontava ai suoi fedeli di poter leggere i messaggi rivolti agli spiriti scritti su biglietti di cui conosceva il contenuto senza averli aperti. In quell’occasione, l’allora giovanissimo Randi si rivolse a quei fedeli per spiegare l’inganno nel quale stavano cadendo, e da allora non si è più fermato. Fu lui il primo a ottenere successo sui mass-media per le sue dimostrazioni della falsità di presunti medium, lui a spiegare al mondo i trucchi dei guaritori filippini, lui insieme a Paul Kurtz, Ray Hyman e Martin Gardner, a fondare nel 1975 lo CSICOP (ora CSI), il Comitato statunitense a cui si è da subito ispirata l’azione del CICAP in Italia, e ancora lui a smascherare la presunta scoperta della memoria dell’acqua, che i sostenitori dell’omeopatia erano addirittura riusciti a pubblicare sulla prestigiosa rivista Nature.

Randi è venuto spesso nel nostro Paese, molti di noi lo hanno conosciuto di persona nel corso delle sue visite per iniziative organizzate dal CICAP, l’ultima volta nel 2017 per il CICAP-Fest di Cesena. Anche di questo dobbiamo essergli grati, perché quelle visite hanno arricchito chiunque abbia potuto ascoltare i suoi racconti delle tante vicende che lo hanno visto coinvolto e hanno contribuito a far avvicinare molte persone al nostro Comitato. In questo numero pubblichiamo un breve ricordo di Randi scritto da Anna Rita Longo e, tra le pagine della rivista, potrete imbattervi nelle pubblicità di alcuni suoi libri tradotti in italiano. È solo un piccolo omaggio a una grande e bella persona, la cui intelligenza e umanità ci mancheranno profondamente, ma dalla cui lezione potremo sempre imparare e trarre ispirazione.
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