James Randi: il più grande indagatore di misteri

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@ Roberta Baria
Torna in Italia, in occasione del CICAP-FEST, colui che insieme a Martin Gardner e Ray Hyman ha dato vita, nei primi anni ’70 del secolo scorso, a quel movimento di opinione da cui sono poi nati, tra gli altri, l’americano CSICOP (oggi CSI: Center for Skeptical Inquiry) e il CICAP in Italia.
Massimo Polidoro, che di Randi è stato apprendista e ne è da sempre amico, in attesa di portarlo in Italia gli ha rivolto alcune domande per introdurlo a chi ancora non lo conoscesse.

Al CICAP si sono avvicinate negli ultimi tempi tante nuove leve, molte persone giovani, e la cosa ci fa un enorme piacere. È dunque possibile che qualcuno di loro ancora non ti conosca bene come ti conoscono i “veterani” del Comitato.

Ok, vuol dire che mi farai domande come se non ci conoscessimo da trent’anni?

Esatto.

Va bene, cercherò di darti risposte chiare e che non diano nulla per scontato. Va bene così?

Perfetto. E allora, tanto per cominciare, vuoi raccontarci come sei diventato un indagatore di misteri?

Sono sempre stato scettico. Anche da bambino. Quando mi portarono ad assistere a una cerimonia in una chiesa spiritista, il medium sembrava indovinare alcune domande rivolte agli spiriti e scritte dai fedeli su alcuni foglietti. Mi accorsi immediatamente che quell’uomo si serviva di un semplice trucco che io stesso avevo da poco imparato leggendo un libro di giochi di prestigio. Mi alzai e denunciai a tutti la truffa. Ma invece di ringraziarmi, chiamarono la polizia e mi portarono nell’ufficio dello sceriffo con l’intento di raddrizzarmi. Non avrebbero potuto fare una mossa più sbagliata: da quel momento, infatti, decisi che avrei dedicato la mia vita a sbugiardare i truffatori.

Che cosa rende un prestigiatore più qualificato di uno scienziato per indagare nell’occulto?

Atomi e molecole non barano, gli uomini sì. Gli scienziati sono abituati a confrontarsi con una natura che non prova a ingannare chi la osserva. Con gli uomini invece il rischio c’è. Celebri studiosi, compresi alcuni premi Nobel, si sono lasciati ingannare da medium e sensitivi che usavano comuni trucchi per simulare fenomeni paranormali. Non è il loro mestiere conoscere l’arte dell’inganno. Un prestigiatore, invece, vive creando illusioni. Non tutti i maghi possono essere bravi indagatori dell’occulto, ma certo sono più predisposti di altri a riconoscere un bugiardo.

Ti definiresti un “debunker”, cioè uno smascheratore?

No, è un termine che non amo. Io sono un indagatore, mi affascina ciò che è misterioso e mi avvicino all’enigma con una mentalità scientifica. Se poi scopro che quello che sembrava un fenomeno paranormale è in realtà una bufala, allora la mia indagine si trasforma sicuramente in uno smascheramento. Ma non parto mai con l’idea che qualunque fenomeno vada “smascherato”, altrimenti significherebbe che so già in partenza quale sarà l’esito della mia ricerca.

Qual è l’inganno più clamoroso che hai smascherato?

I presunti poteri paranormali di Uri Geller, un tizio che sosteneva di potere piegare i cucchiaini con la forza della mente, leggere il pensiero o vedere attraverso i muri. Gli scienziati pendevano dalle sue labbra perché non riuscivano a capire come facesse. Oggi in pochi se lo ricordano, ma negli anni ’70 era così famoso che sembrava che Superman fosse realmente sceso sulla terra. Io lo osservai da vicino, studiai le sue esibizioni e alla fine, grazie alle mie competenze illusionistiche, scoprii come faceva. Iniziai a riprodurre tutti i suoi fenomeni e, proprio quando sembrava sul punto di trasformarsi nel leader di un culto religioso, feci scoppiare il suo palloncino e il suo successo si volatilizzò. Cercò di zittirmi, portandomi in tribunale, ma non mi sono mai tirato indietro e alla fine si è arreso: oggi Geller frequenta i prestigiatori e non vanta più poteri paranormali. O almeno è molto più ambiguo...

E invece, quale indagine ti ha dato più soddisfazione?

Quella che mise fuori gioco alcuni spregiudicati guaritori carismatici americani. Questa gente approfittava del dolore dei più deboli e degli anziani, promettendo guarigioni da ogni malattia grazie a un inesistente potere divino e, per rendersi più convincenti, utilizzavano banali trucchi da prestigiatori. Io li ho smascherati in TV e ho interrotto la loro truffa. Quando mi dicono “ma che male fa credere alla magia?” io mostro loro i video dove si vedono bambini paralitici portati in braccio da genitori disperati, allontanati dagli assistenti del guaritore, che ovviamente sa di non poterli guarire. Le bufale possono fare tanto male, non credete a chi dice il contrario. Di recente ho sbugiardato uno strumento che doveva servire a individuare mine nascoste nel terreno grazie alla rabdomanzia: una truffa che è costata la vita a tanti militari, ma la mia indagine ha contribuito a mandare in galera il suo inventore.

C’è mai stato qualcuno che è riuscito a sbalordirti?

Quand’ero più giovane rispondevo: Sofia Loren! Scherzi a parte, sono le meraviglie della natura e dell’universo, così come i progressi della scienza, le cose che mi lasciano ogni giorno a bocca aperta. Senza contare che è grazie ai progressi della medicina se sono ancora qui e continuo a girare il mondo! Al contrario, maghi, occultisti e veggenti il più delle volte mi fanno digrignare i denti dalla rabbia.

Sei ancora affascinato dai misteri?

E me lo domandi? Certo! Tutto ciò che è ignoto mi attrae, così come attrae te e chiunque altro, credo. Tuttavia, dopo così tanti anni che mi occupo di misteri che poi si rivelano illusioni o, peggio, inganni, la cosa che mi incuriosisce di più è l’inesauribile disponibilità della mente umana a credere all’incredibile.

Come mai, secondo te, nonostante i progressi della scienza, il magico ha ancora tanta presa sul pubblico?

La gente ama i misteri e ha bisogno del magico nella propria vita. Alcuni soddisfano questa necessità grazie al cinema, alla lettura o viaggiando. Molti altri, invece, si rivolgono a maghi, astrologi o veggenti nella speranza che costoro li possano aiutare “magicamente” a trovare l’amore, il lavoro o a guarire da una malattia. Ma si tratta solo di abbagli. A parte il caso di quelli che sinceramente pensano di avere poteri paranormali, a mio parere illudendosi, gli altri sono solo sciacalli che approfittano della vulnerabilità di persone in difficoltà. Ho notato che il livello di credenze in una società sale e scende a seconda dei periodi di crisi. Oggi, che tutto il mondo attraversa una situazione critica per tanti aspetti, l’irrazionale è forse al massimo. Più cresce l’insicurezza e più si cercano soluzioni magiche che si spera possano risolvere tutto. Purtroppo non funziona così.

Oggi si fa un gran parlare di fake news e pseudoscienza. Che ne pensi?

Una volta c’ero solo io a parlarne insieme al movimento degli scettici, di cui in Italia il CICAP, che ho l’orgoglio di avere contribuito a fondare insieme al mio caro amico Piero Angela, è la massima espressione. Ora finalmente, con le sciocchezze che si dicono sui vaccini, con quelli che negano il riscaldamento globale o quelli che spacciano improbabili cure miracolose, ci si è accorti che credere alle assurdità antiscientifiche non è affatto uno scherzo e può avere gravissime conseguenze per tutti.
A proposito, non vedo l’ora di rivedere Piero a settembre, è davvero una delle persone che mi sono più care!

Lo incontrerai al CICAP-FEST, dove torneremo a 40 anni fa, quando per la prima volta vi incontraste in occasione della sua indagine sulla parapsicologia…

Fu un’esperienza molto piacevole, oltre che istruttiva. Non si trattò di fare solo delle interviste, ma venni anche in Italia e insieme conducemmo una serie di test per alcuni sensitivi che volevano vincere il mio premio che allora era di 10.000 dollari. Che personaggi!

Tipo?

C’era per esempio una signora che diceva… ma no, dai. Queste cose poi le raccontiamo a Cesena, non farmele dire adesso.

A proposito di Cesena, è vero che dopo la tua partecipazione al CICAP-FEST intendi appendere il cappello al chiodo?

Guarda, tu più di chiunque altro sai bene che non smetterò mai di indagare e di raccontare quello che scopro finché respiro. Tuttavia, bisogna anche essere realistici: alla mia età, quest’anno compio 89 anni, viaggiare diventa sempre più difficile e questo potrebbe davvero essere il mio ultimo viaggio in Europa. Credi che i miei amici italiani verranno a salutarmi a Cesena?

Credo proprio di sì, Randi.

Bene! Quanti giorni mancano al 29 settembre?

JAMES RANDI


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@ Roberta Baria
James Randi, nato a Toronto nel 1928, dopo una carriera internazionale come prestigiatore ed escapologo, si è trasformato nel più grande indagatore di misteri al mondo, nemico giurato di imbroglioni e ciarlatani del mondo dell’occulto e della pseudoscienza.
Ha contribuito a fondare organizzazioni come il Center for Skeptical Inquiry (CSI) e la James Randi Educational Foundation ed è il protagonista di un documentario intitolato An Honest Liar.
Autore di numerosi libri, conduttore di molti programmi televisivi dedicati a smascherare falsi misteri e conferenziere richiesto in tutto il mondo, ha messo in palio un milione di dollari per il primo fenomeno paranormale autentico, ma nessuno lo ha mai vinto.
Sarà l’ospite d’onore del CICAP-FEST, il festival della scienza e della curiosità organizzato a Cesena dal 29 settembre al 1 ottobre dal CICAP (cicapfest.it).

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