Nella tarda estate del 1929 una donna di 33 anni, Netta Fornario, lasciò Londra per Iona, una piccola isola scozzese ricca di folclore e storia. Non era una donna qualunque: era membro della società Alpha et Omega, un gruppo scissionista del famoso Hermetic Order Of The Golden Dawn, un ordine esoterico fondato alla fine dell’800. I membri di Alpha et Omega si dedicavano a pratiche occulte come la magia rituale, i tarocchi, il misticismo e nutrivano una solida fede nei poteri della telepatia.
Non è chiaro perché Netta abbia fatto questo viaggio; portava con sé una grande quantità di bagagli, ed era chiaramente intenzionata a rimanere sull’isola per un bel po’ di tempo.
Una volta sull’isola, Netta Fornario trovò alloggio presso una donna del posto, la signora MacRae. Tra le due donne non tardò a svilupparsi un’amicizia.
Netta trascorreva la maggior parte delle sue giornate a vagare da sola per la minuscola isola e trascorreva le notti impegnata in varie pratiche soprannaturali.
Per molte settimane tutto andò avanti senza problemi, ma all’inizio dell’autunno la governante londinese di Netta ricevette un messaggio abbastanza criptico: la Fornario la avvisava che sarebbe rimasta senza mandare comunicazioni per un po’ perché aveva «un terribile caso di guarigione» su cui lavorare.
La mattina del 17 novembre, la signora MacRae trovò Netta intenta a fare i bagagli con frenesia. Disse che aveva bisogno di tornare a Londra immediatamente, perché diverse persone la stavano attaccando telepaticamente. Rae era scettica, ma rimase allibita quando notò che i gioielli d’argento lucidi di Netta erano diventati neri durante la notte (Nota: in un ambiente umido e salino come un’isola scozzese in novembre, non è così strano che l’argento si ossidi).
MacRae disse a Netta che quel giorno le sarebbe stato impossibile partire, perché la domenica il battello per la terraferma non viaggiava: Netta si infuriò e si ritirò nella sua stanza. Dopo diverse ore uscì e annunciò con calma a MacRae che aveva cambiato idea e che sarebbe rimasta su Iona; poi uscì per una delle sue solite passeggiate quotidiane.
MacRae sapeva che a Netta piaceva passeggiare da sola, quindi non si allarmò quando non la vide tornare quel pomeriggio; ma quando venne il buio e la sua ospite non tornò, la donna lanciò l’allarme. La notte ormai era troppo fredda e ventosa perché Netta potesse ancora vagare per l’isola.
Anche se Iona è una piccola isola, ci vollero due giorni per trovare il corpo di Netta. Il luogo della morte era insolito, per non dire altro. Una croce era stata tagliata nel manto erboso con un pugnale (che è stato trovato nelle vicinanze) e il corpo di Netta giaceva sopra di essa. La donna indossava soltanto un leggero mantello nero.
Il medico che esaminò il corpo non riuscì a stabilire precisamente il momento del decesso, quindi dichiarò che la morte era potuta avvenire in qualsiasi momento tra il 17 e il 19 novembre. Ci furono problemi anche a determinare una causa di morte: fu quindi dichiarato che il decesso era avvenuto per «esposizione agli elementi» o «insufficienza cardiaca».
Netta Fornario fu quindi sepolta come morta di morte naturale, malgrado sul suo corpo e sulla pianta dei piedi apparissero graffi profondi.
I suoi compagni praticanti delle arti magiche, tuttavia, rimasero convinti che Netta Fornario fosse stata uccisa da un attacco telepatico psichico generato da qualcuno a molte miglia di distanza.
Non è chiaro perché Netta abbia fatto questo viaggio; portava con sé una grande quantità di bagagli, ed era chiaramente intenzionata a rimanere sull’isola per un bel po’ di tempo.
Una volta sull’isola, Netta Fornario trovò alloggio presso una donna del posto, la signora MacRae. Tra le due donne non tardò a svilupparsi un’amicizia.
Netta trascorreva la maggior parte delle sue giornate a vagare da sola per la minuscola isola e trascorreva le notti impegnata in varie pratiche soprannaturali.
Per molte settimane tutto andò avanti senza problemi, ma all’inizio dell’autunno la governante londinese di Netta ricevette un messaggio abbastanza criptico: la Fornario la avvisava che sarebbe rimasta senza mandare comunicazioni per un po’ perché aveva «un terribile caso di guarigione» su cui lavorare.
La mattina del 17 novembre, la signora MacRae trovò Netta intenta a fare i bagagli con frenesia. Disse che aveva bisogno di tornare a Londra immediatamente, perché diverse persone la stavano attaccando telepaticamente. Rae era scettica, ma rimase allibita quando notò che i gioielli d’argento lucidi di Netta erano diventati neri durante la notte (Nota: in un ambiente umido e salino come un’isola scozzese in novembre, non è così strano che l’argento si ossidi).
MacRae disse a Netta che quel giorno le sarebbe stato impossibile partire, perché la domenica il battello per la terraferma non viaggiava: Netta si infuriò e si ritirò nella sua stanza. Dopo diverse ore uscì e annunciò con calma a MacRae che aveva cambiato idea e che sarebbe rimasta su Iona; poi uscì per una delle sue solite passeggiate quotidiane.
MacRae sapeva che a Netta piaceva passeggiare da sola, quindi non si allarmò quando non la vide tornare quel pomeriggio; ma quando venne il buio e la sua ospite non tornò, la donna lanciò l’allarme. La notte ormai era troppo fredda e ventosa perché Netta potesse ancora vagare per l’isola.
Anche se Iona è una piccola isola, ci vollero due giorni per trovare il corpo di Netta. Il luogo della morte era insolito, per non dire altro. Una croce era stata tagliata nel manto erboso con un pugnale (che è stato trovato nelle vicinanze) e il corpo di Netta giaceva sopra di essa. La donna indossava soltanto un leggero mantello nero.
Il medico che esaminò il corpo non riuscì a stabilire precisamente il momento del decesso, quindi dichiarò che la morte era potuta avvenire in qualsiasi momento tra il 17 e il 19 novembre. Ci furono problemi anche a determinare una causa di morte: fu quindi dichiarato che il decesso era avvenuto per «esposizione agli elementi» o «insufficienza cardiaca».
Netta Fornario fu quindi sepolta come morta di morte naturale, malgrado sul suo corpo e sulla pianta dei piedi apparissero graffi profondi.
I suoi compagni praticanti delle arti magiche, tuttavia, rimasero convinti che Netta Fornario fosse stata uccisa da un attacco telepatico psichico generato da qualcuno a molte miglia di distanza.