L’importanza di conservare i dati (e non solo)

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Un primo piano della Grande Macchia Rossa di Giove catturato dalla sonda Voyager 1 durante l’avvicinamento al pianeta © NASA/JPL
Tra il 1910 e il 1914, all’Università di Chicago, Robert A. Millikan stava conducendo un ingegnoso ed elegante esperimento che gli varrà il premio Nobel per la fisica nel 1923. Nell’apparato di Millikan minuscole gocce d’olio si caricavano elettricamente per sfregamento contro le pareti di uno spruzzatore e cadevano attraversando un campo elettrico generato da un condensatore. Per quanto molto piccola, la carica delle goccioline era sufficiente per far sì che l’interazione con il campo elettrico ne rallentasse la caduta fino a fermarle: è più o meno lo stesso meccanismo per cui una bacchetta di plastica, sfregata con un panno di lana, attira i pezzetti di carta.

Studiando il moto delle goccioline attraverso un microscopio appositamente costruito, Millikan fu in grado per la prima volta di misurare la carica dell’elettrone, [...]

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