Dall’avvento dei primi radiotelescopi, gli astronomi cercano evidenze di segnali intelligenti extraterrestri. A questo scopo, i vari progetti SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) raccolgono e analizzano segnali radio in mezzo al rumore cosmico, sia in parallelo ad altre osservazioni, sia in modo mirato. Finora, però, questi tentativi non hanno dato frutti. A causa delle enormi distanze in gioco, infatti, è praticamente impossibile rilevare segnali che non siano rivolti verso di noi, intenzionalmente o casualmente. Da qui l’idea di intervenire sulle trasmissioni inviando segnali diretti verso potenziali pianeti abitabili, il cosiddetto METI (Messaging to Extraterrestrial Intelligence).
Un primo tentativo in questo senso è stato effettuato nel 1975 con il radiotelescopio portoricano di Arecibo, la cui enorme antenna di 300 metri di diametro invi&[...]
Un primo tentativo in questo senso è stato effettuato nel 1975 con il radiotelescopio portoricano di Arecibo, la cui enorme antenna di 300 metri di diametro invi&[...]
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