Questo articolo è stato scritto a quattro mani con Simone Melis, dottorando in scienze cognitive, Università di Barcellona.
Il Covid-19 è stato un banco di prova per la preparazione scientifica dei nostri politici e i risultati sono stati sconcertanti: ministri che pretendono dalla scienza le “certezze inconfutabili” che non può dare, o che non credono ai vaccini e lamentano la mancanza di un misterioso ”onere della prova inversa”: indipendentemente dagli schieramenti, il Covid-19 è uno dei tanti settori dove la classe politica mostra la sua impreparazione in materia di scienza, con tutte le conseguenze del caso.
Una tentazione potrebbe allora essere la cosiddetta tecnocrazia. Di che cosa si tratta? Secondo Jean Meynaud la tecnocrazia è «l'ascesa al potere di coloro che possiedono conoscenze o abilità tecniche, a scapito del t[...]
Il Covid-19 è stato un banco di prova per la preparazione scientifica dei nostri politici e i risultati sono stati sconcertanti: ministri che pretendono dalla scienza le “certezze inconfutabili” che non può dare, o che non credono ai vaccini e lamentano la mancanza di un misterioso ”onere della prova inversa”: indipendentemente dagli schieramenti, il Covid-19 è uno dei tanti settori dove la classe politica mostra la sua impreparazione in materia di scienza, con tutte le conseguenze del caso.
Una tentazione potrebbe allora essere la cosiddetta tecnocrazia. Di che cosa si tratta? Secondo Jean Meynaud la tecnocrazia è «l'ascesa al potere di coloro che possiedono conoscenze o abilità tecniche, a scapito del t[...]
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