Una sintesi aggiornata sul drappo di lino più famoso della cristianità

  • In Articoli
  • 16-09-2024
  • di Andrea Nicolotti
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Sindone. Tutta la verità sull'immagine più misteriosa e controversa del mondo
di Luigi Garlaschelli
Edizioni Dedalo, Bari, 2024
pp. 184, euro 17,00


A 26 anni dall’uscita del suo Processo alla Sindone, Luigi Garlaschelli ha dato alle stampe un volume aggiornato sul tema della Sindone di Torino. L’operazione rimedia alla mancanza di una trattazione che sia al contempo concisa, aggiornata, multidisciplinare e condotta con spirito critico.

Quattro sono i macrotemi toccati dal libro: storia, descrizione, interpretazione e demistificazione. Il primo capitolo narra la storia della Sindone dalla sua apparizione nella campagna francese intorno al 1355 fino a oggi. Garlaschelli si sofferma sinteticamente sui principali avvenimenti, come gli scontri sull’autenticità dell’oggetto e la legittimità del suo culto nel medioevo, e i diversi passaggi di proprietà. Il secondo capitolo invece affronta le ipotetiche tracce della Sindone che, secondo i suoi credenti, sarebbero disseminate lungo i primi 13 secoli dell’era cristiana: i Vangeli, menzioni di reliquie, la testimonianza del crociato Robert de Clari, una miniatura del Codice Pray, la Veronica e il Mandylion di Edessa, senza tralasciare altre due reliquie che incrociano la storia di quella torinese, ossia la sindone di Besançon e il sudario di Oviedo.

Il terzo capitolo è dedicato alle analisi scientifiche condotte sulla Sindone a partire dal 1898, quando l’oggetto fu fotografato per la prima volta, fino alle analisi realizzate nel 1978 dallo Shroud of Turin Research Project e alle più recenti analisi storico-tecnologiche sul tipo di tessitura. Il capitolo quarto è dedicato ai segni presenti sulla stoffa: presunte impronte di sangue che replicano le ferite dovute alla flagellazione, alla corona di spine, al taglio del costato, ai chiodi della croce: l’autore si sofferma sulle classiche teorie dei medici sindonologi, che hanno dichiarato la piena congruenza anatomica e medico-legale dell’immagine sindonica con il corpo di un crocifisso, ed espone le relative obiezioni. Fra di esse le più significative riguardano l’incompatibilità delle tracce ematiche con un vero sanguinamento su un corpo, le anomalie anatomiche dell’immagine e l’incertezza della determinazione delle macchie di “sangue”.

I capitoli quinto e sesto si concentrano sulle proprietà dell’immagine sindonica, cioè sulla sua superficialità, sull’assenza evidente di pigmenti e sulla cosiddetta tridimensionalità dell’immagine; date queste caratteristiche, Garlaschelli passa a elencare tutte le ipotesi che sono state messe in campo per spiegarle, da quelle soprannaturali (raggi laser, lampi di luce, protoni e neutroni) a quelle naturali (vapori ammoniacali, contatto con pigmenti), compreso il ben noto tentativo, portato a termine nel 2010 dallo stesso autore, di replicare in scala 1:1 un’immagine sindonica su una stoffa usando una tecnica disponibile nel Medioevo: il metodo del frottage con un tampone, colore inerte e un acido.

Il capitolo settimo si occupa della famosa radiodatazione condotta su alcuni frammenti della sindone nel 1988, che fornì una data compatibile con i dati storici (1260-1390 d.C.) ma fu subito oggetto di un sistematico discredito da parte dei credenti nella Sindone; Garlaschelli elenca le principali obiezioni avanzate dai sindonologi, sostanzialmente tutte inaccettabili dal punto di vista scientifico. Nel nono capitolo l’autore riporta ulteriori presunte prove di autenticità dell’oggetto, che analizza e smentisce: le monetine che sarebbero state sugli occhi del cadavere; altre impronte e scritte invisibili a occhio nudo; la presenza di pollini della Terra Santa sulla stoffa. L’ultimo capitolo è dedicato ad alcune questioni ricorrenti: la possibilità che l’attuale Sindone sia a sua volta un rifacimento della Sindone attestata dalle fonti nel XIV secolo, realizzata da un artefice quale Leonardo da Vinci; la teoria di una proto-fotografia medievale; che la reliquia fosse venerata e nascosta dai cavalieri Templari; oppure, per entrare nel campo del soprannaturale, che l’immagine si sia formata in seguito a un forte terremoto avvenuto a Gerusalemme, o sia intervenuta una mirabile radiazione laser.

Come risulta da questa sintesi, tutti i principali argomenti sono menzionati e sviluppati in modo essenziale, fornendo poi i suggerimenti bibliografici adeguati e anche, grazie ai codici QR, dando la possibilità di approfondire su alcune pagine Internet. Nonostante la posizione dell’autore, che è chiaramente convinto dell'origine medievale e umana della Sindone, si può dire che le varie teorie riconducibili all’opinione contraria sono rappresentate con pacatezza e obiettività. Certamente questo volumetto costituisce la migliore sintesi introduttiva in lingua italiana a una questione così appassionante e dibattuta, e non dovrebbe mancare sullo scaffale di chi si occupa di pseudostoria e pseudoscienza in ambito religioso.
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