Qualche esempio. Nessuno di noi penserebbe mai di appostarsi all'uscita della tenda del veggente che appare nel film Miracolo a Milano per dire ai clienti (che escono sollevati e pieni di speranze) che non devono credere a tali predizioni, che la chiaroveggenza non esiste, e che si tratta di un'illusione. D'altra parte nessuno di noi penserebbe mai di utilizzare i veggenti o i tarocchi per preparare un programma di governo. Analogamente sarebbe assurdo recarsi presso qualche sperduta tribù primitiva e spiegare agli abitanti del villaggio che lo stregone-guaritore utilizza solo un effetto placebo, e che i rituali curativi che impiega (o magari la cosiddetta chirurgia a mani nude) sono solo illusioni. D'altra parte nessuno di noi penserebbe di introdurre queste tecniche nelle nostre sale chirurgiche o di inviare laggiù dei malati con un ponte aereo. È quindi una questione di contesto. Certe cose che sono innocue (anzi persino consigliabili) in un contesto diventano nocive o assurde in un altro. Credo che sia proprio questo il problema. Altrimenti si arriverebbe a proporre, seriamente, al ministero delle Comunicazioni di installare un'antenna gigante al Fucino per parlare direttamente con i defunti, o alle compagnie aeree di creare un CPS (Centro Sogni Premonitori) per la prevenzione dei disastri aerei, o al ministero della difesa di addestrare speciali unità per l'intercettazione mentale e il dirottamento di missili in volo (o la disorganizzazione del nemico facendo avanzare o arretrare le lancette degli orologi...). E si potrebbe magari anche proporre al consiglio dei ministri di coordinare tutto questo attraverso periodiche sedute col bicchierino...
Scherzi a parte, tutto ciò mostra che esiste un'incompatibilità nel voler trasferire certe cose da un contesto all'altro. Ogni uomo può aver bisogno di consolazioni, ma non può scambiarle per realtà scientifiche, confondendo l'irrazionale con il razionale. Il problema, oggi, è proprio quello di separare ciò che si sa da ciò che si crede. Attualmente per quanto riguarda la credenza nei fenomeni paranormali, la tendenza è quella di voler trasformare ciò che si crede in ciò che si sa, considerando verità scientifiche delle cose che invece appartengono a un'altra dimensione. E gli scienziati con cui ho avuto modo di parlare di questo ritengono appunto che al di là della semplice disputa sulle metodologie, sui controlli sulla ripetibilità di questi fenomeni, c'è un aspetto più generale e più preoccupante sollevato dalla credenza nel paranormale: cioè la diffusione di una mentalità irrazionale, spesso antiscientifica, con lo sviluppo di un modo di pensare che è contrario al corretto modo di studiare i problemi e di prendere le decisioni.