Editoriale Query 52

Mentro scrivo queste righe, la missione Artemis 1 della NASA si è da poco conclusa trionfalmente. Dopo 26 giorni in volo, durante i quali ha viaggiato per oltre due milioni di chilometri, sfiorando la superficie della Luna, la capsula Orion è rientrata sulla Terra con un ammaraggio perfetto al largo delle coste della California. A bordo questa volta non c'erano esseri umani, ma il successo della missione, che ha visto il primo lancio del gigantesco vettore Space Launch System, ha segnato una tappa decisiva del programma destinato a riportare gli astronauti sul suolo lunare mezzo secolo dopo le missioni Apollo.

La data fissata per lo sbarco -­ entro il 2024 - appare quindi sempre più concreta, ma l'obiettivo sarà raggiunto in un contesto che è mutato radicalmente in tempi molto rapidi e recenti. In una manciata di anni, l'ingresso in scena di imprenditori privati visionari e spregiudicati ha rivoluzionato l'impresa spaziale, che non è più un'esclusiva delle grandi agenzie pubbliche. In orbita bassa si affermano i trasporti commerciali, i costi dei voli vanno calando e il turismo spaziale non è più solo propaganda: ma con quali conseguenze e a vantaggio di chi è tutto da vedere, come spiega Piero Bianucci nell'articolo che apre il dossier di copertina. è invece fuor di dubbio, come afferma Simonetta Di Pippo nell'intervista a pagina 34, che le attività legate allo spazio sono ormai una componente centrale dell'economia globale e che possono offrire opportunità uniche di sviluppo. Tuttavia, come molte delle grandi avventure dell'umanità, lo spazio è anche una fonte quasi inesauribile di leggende: a pagina 38 Andrea Ferrero ne racconta alcune, smentendo qualche mito "spaziale" ancora in circolazione.

Ma c'è un po' di spazio anche nel primo numero di "Divergenti", una delle due nuove rubriche di Query, in cui Sofia Lincos e Giuseppe Stilo rievocano alcuni personaggi, moderni e non, che hanno imboccato sentieri alternativi a quello della scienza, arrivando a volte fino a costruire intere cosmologie di fantasia. E al cielo guarda naturalmente "Il raggio verde", la rubrica in cui l'astrofotografa Marcella Giulia Pace illustra fenomeni ottici atmosferici noti e meno noti, usando la sua esperienza per analizzare segnalazioni e immagini di eventi che sembrano non trovare una spiegazione scientifica.
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