Giuseppe
La radioestesia è una tecnica divinatoria (analoga alla rabdomanzia) che utilizza solitamente un pendolino e talvolta una bacchetta. La fantasia dei radioestesisti non ha limiti: c'è chi dice di poter scoprire il luogo dove è nascosta una persona analizzando una semplice carta geografica, c'è chi dice di poter diagnosticare malattie, ritrovare oggetti perduti, eccetera.
Non è detto che nella radioestesia ci sia necessariamente un trucco: spesso chi la pratica è in buona fede ed è in qualche modo vittima di un autoinganno. Infatti, il pendolino o la bacchetta sono mossi dai cosiddetti movimenti muscolari involontari o "reazioni ideomotorie". Quando il radioestesista ritiene, per qualche motivo, di aver individuato la cosa che cerca (energia, malattia, oggetti nascosti, eccetera) egli stesso, senza rendersene conto, trasmette dei movimenti al pendolino o alla bacchetta.
Per controllare la validità di quanto affermato da un radioestesista, occorre innanzitutto farsi dire esattamente cosa ritiene di essere in grado di fare. Limitarsi a dire di essere in grado di rilevare l'energia positiva o negativa non ha significato pratico: cosa vuol dire energia positiva o negativa? Occorre quindi prendere in considerazione soltanto le affermazioni suscettibili di controllo. Se per esempio il radioestesista sostiene di essere in grado di capire se una persona ha con sé o no un oggetto, il metodo elaborato dal lettore va benissimo. Come lo stesso lettore ha potuto constatare, indovinare con una percentuale del 50 per cento non fornisce però alcuna evidenza delle presunte capacità del radioestesista.
In modo analogo si può procedere per controllare altre sue affermazioni. Per esempio, visto che il radioestesista in questione dice di poter analizzare anche le fotografie, sarebbe interessante procedere nel modo seguente. Sfogliando vecchi articoli di cronaca nera su giornali o libri, ci si può procurare delle fotografie di criminali. Analogamente ci si può procurare fotografie di scienziati o altre persone che hanno contribuito al benessere dell'umanità (stando ovviamente attenti a scegliere personaggi che non siano conosciuti al radioestesista). Poi si può chiedere al radioestesista di analizzare le foto e dire che sensazioni riesce a percepire. Sono sicuro che verrebbero fuori delle cose piuttosto divertenti. Inoltre, visto che i radioestesisti sostengono di ricevere le informazioni solamente attraverso la loro bacchetta o il loro pendolino, lo si potrebbe bendare e sottoporgli successivamente le fotografie. In tal modo si può presentare più volte la stessa fotografia: sono sicuro che in momenti diversi il radioestesista affermerebbe cose differenti anche relativamente alla stessa fotografia. Al limite gli si può anche sottoporre un cartoncino senza alcuna immagine per vedere se è in grado di accorgersene. Un interessante esperimento condotto in Francia su alcuni radioestesisti viene presentato da Andrea Albini in questo stesso numero di S&P.
Poiché la natura della radioestesia, come già osservato, è simile a quella della rabdomanzia, rimando il lettore alla lettura del seguente utile testo:
Garlaschelli L. e Albini A. (2005), Rabdomanzia. La ricerca dell'acqua e di altri tesori nascosti, Roma: Avverbi.
Il fantasma in camera da letto: fantasia o scherzo?
Ora, partendo dal fatto che io ai fantasmi non ci credevo, vorrei una risposta. Cosa potremmo aver visto quella notte?
Paolo V.
Non avendo altri elementi di valutazione al di là della descrizione del lettore, mi rimane difficile formulare ipotesi, per cui quello che dirò rimane nel campo della pura congettura.
Non ho motivo di dubitare dell'attendibilità della testimonianza del lettore e di sua moglie, quindi parto dal presupposto che l'immagine sia stata reale. Escludo subito l'ipotesi del fantasma. Nella storia dell'umanità non è mai stata dimostrata l'esistenza di un solo fantasma: quello visto dal lettore sarebbe il primo e questo mi sembra francamente improbabile.
Il volto che è apparso al lettore e a sua moglie, secondo la descrizione, sembra fatto apposta per incutere paura (luce rosso fuoco, barba incolta, macchie di fuliggine). Questo mi autorizza a pensare che il lettore e sua moglie possano essere stati vittima di qualche burlone in vena di scherzi pesanti. Io non conosco nessun elemento della sua camera da letto, ma il lettore dovrebbe essere in grado di valutare se questa eventualità potrebbe o no essere possibile. Innanzitutto occorre sapere se in casa, oltre ai due testimoni, vi fosse qualcun altro. Proiettare un'immagine su una tapparella non è poi così difficile e dalla testimonianza l'ipotesi della proiezione appare probabile. Peccato che né il lettore né sua moglie se la siano sentita di controllare immediatamente questa eventualità: capisco però il loro stato d'animo.
Una cosa che mi ha incuriosito è l'accenno al quadro di vetro e carbone in tre dimensioni. Che cosa raffigura questo quadro? C'è qualche relazione con l'immagine apparsa? È plausibile pensare a un gioco di luci che casualmente abbia proiettato un immagine sulla tapparella?
Come si vede sono molte le cose che bisognerebbe analizzare per cercare di arrivare a una spiegazione e non sempre è un procedimento facile. Per esperienza, posso comunque garantire al lettore che in tanti altri casi come il suo, per misteriosi che potessero apparire, è sempre stato possibile trovare una spiegazione perfettamente razionale che non richiedesse l'intervento di nessun fantasma o di altre forze occulte.
Silvano Fuso
Chimico-fisico
Segretario CICAP-Liguria e Coordinatore
Gruppo Scuola CICAP
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