Quelle voci che proprio non ci sono

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Se la possibilità di trovarsi faccia a faccia con uno spirito che arrivi dall’oltretomba farebbe rizzare i capelli in testa a molti, l’eventualità di sentirne anche solo la voce non sarebbe certo meno impressionante.

Ma davvero c’è la possibilità che qualcuno possa mettersi acusticamente in contatto con noi una volta morto? Sembrerebbe di sì, a sentire le testimonianze di alcuni. La metafonia, così viene chiamata questa possibilità di contatto con i defunti, ha riempito, in passato, non poche pagine di quotidiani, libri e riviste “specializzate” che, va detto chiaro e tondo, non hanno quasi mai affrontato il problema in modo razionale.

Anche il CICAP si è occupato – e ancora si occupa – di questo fenomeno. Anche se negli ultimi anni la metafonia sembra attirare molto meno, il Gruppo Indagini riceve ancora un certo numero di segnalazioni riguardanti questo argomento. Il lettore totalmente digiuno su tale (presunto) fenomeno potrà trovare materiale utile a capire meglio la situazione grazie al lavoro svolto da Marco Morocutti[1][2] e al divertente video della serie “Strane Storie” di Massimo Polidoro[3].

Ma quali sono le “prove” a favore della reale esistenza di questo canale di comunicazione con l’aldilà? Il campionario disponibile è abbastanza vasto: vecchie registrazioni su cassetta, video amatoriali, messaggi vocali sul telefono cellulare, ecc. In queste tracce audio – a detta di chi ci contatta – si troverebbe, senza ombra di dubbio, un messaggio da parte di qualcuno (o qualcosa) che, in qualche modo, vuole far sentire la sua presenza a chi è rimasto su questa terra. Da parte nostra ci aspetteremmo ogni volta qualcosa di clamoroso; sarebbe davvero bello poter affermare di aver finalmente trovato un indizio o addirittura una evidenza, oltre ogni ragionevole dubbio, che avvalori l’esistenza di un qualcosa dopo la vita materiale. Ve lo immaginate? Sentire un vostro parente deceduto che vi chiede come va o che vi racconta come ci si trova bene lì dov’è ora; e perché non poter scambiare quattro chiacchiere con Darwin o Mozart? A oggi, purtroppo, le cose stanno in modo molto diverso. Le nostre aspettative, infatti, svaniscono prontamente all’apertura dei file che ci vengono inviati per un’analisi; anche perché, purtroppo, c’è ben poco da analizzare!

Facciamo una precisazione importante: le registrazioni misteriose che riceviamo al CICAP ci rendono inevitabilmente partecipi di molti spaccati di vita quotidiana delle persone. Per questione di privacy, quindi, non riteniamo opportuno pubblicare tali audio ma, semplicemente, riportare gli eventi nella forma più anonima possibile.

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Ecco alcuni esempi. Tempo fa, una signora ci ha inviato un estratto del video del funerale di un parente stretto; si vede la bara nella navata della chiesa mentre il prete dà la benedizione recitando sommessamente le formule di rito. Ad un certo punto si sente distintamente un rumore, evidentemente molto vicino al dispositivo che stava registrando il filmato, come se qualcuno lo avesse urtato inavvertitamente. La donna, nel riguardare il video, ha iniziato a credere che quel rumore fosse un “messaggio” da parte del parente, anche se nemmeno lei è stata in grado di capirne il contenuto. Si tratta, in effetti, di un semplice colpo secco; nessun sussurro, nessuna frase. Certo è una reazione più che comprensibile: la speranza di poter parlare ancora una volta con il caro estinto è talmente forte da spingerci oltre il confine della razionalità.

Altre persone ci hanno chiesto un parere a proposito di registrazioni vocali su WhatsApp in apparenza piuttosto inquietanti. Questi file presentano una sequenza di suoni assolutamente distorti che, con una certa dose di immaginazione, sembrano arrivare direttamente dagli inferi; possibile che il demonio voglia manifestarsi attraverso i social? Abbiamo ascoltato con molta attenzione queste registrazioni; le abbiamo accelerate e rallentate ma nulla, non siamo riusciti a percepire alcuna parola. Telefoni “posseduti”? Molto probabilmente si tratta di un errore di gestione dei dati, cosa che altera l’audio originale producendo rumori casuali. Alcune volte, anche il mio vecchio computer riproduceva un file audio distorcendone il suono in modo davvero impressionante; per risolvere il problema, però, l’ho portato dal tecnico di fiducia, non dall’esorcista!

Concludiamo questa piccola carrellata di casi misteriosi con un episodio piuttosto divertente. Un signore ci ha inviato un lungo file audio nel quale, a sentire lui, ci sarebbero incisi dei suoni provenienti dall’aldilà. La presa del suono è stata fatta in esterni, realizzandola con un registratore tenuto nella tasca della giacca, mentre il mittente portava a passeggio il proprio cane. Si sentono chiaramente i rumori dei passi su un fondo ghiaioso e poi, verso la fine, il rientro a casa. Proprio in quest’ultimo frangente sono chiaramente riconoscibili una serie di sussurri tipo “anf…anf…anf”! Sarebbero queste le voci dall’aldilà tanto misteriose? Sì! Ma non sono certo riconducibili al mondo dei morti. La soluzione è molto semplice: passando con il muso proprio vicino al registratore tenuto in tasca dal mittente, il cane – probabilmente affaticato dalla lunga passeggiata – ha lasciato questa traccia audio che, in seguito, ha allarmato tanto il padrone.

La produzione del suono in tutti gli animali è un fenomeno complesso. Nell’essere umano, in più, la formazione di parole deve necessariamente coinvolgere vari organi (polmoni, corde vocali, cavità orale, lingua e bocca) e richiede la presenza di aria. Davvero difficile credere che uno spirito disincarnato possa fare tutto ciò. Ed è ancor più incredibile constatare come manifestazioni sonore del tipo descritte sopra vengano considerate da chi ci contatta come elementi provanti di metafonia reale. Rispetto ad alcune registrazioni audio del passato (si veda la pagina dedicata alla psicofonia sul sito di Marco Morocutti[4]),sembra che, ai giorni nostri, i morti si siano stufati di cercare un contatto con noi. Almeno per ora!

Sitografia

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