Wikileaks e UFO

  • In Articoli
  • 30-04-2011
  • di Roberto Labanti
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©ImsPhoto
Quando lo scorso 28 novembre l’organizzazione Wikileaks, diretta dall’australiano Julian Assange, ha iniziato a rendere disponibile sul proprio sito web della corrispondenza intercorsa fra il 1966 e il febbraio 2010 tra il Dipartimento di Stato americano e le sue sedi diplomatiche nel mondo senza essere stata autorizzata a farlo, diversi appassionati di oggetti volanti non identificati si sono chiesti se, tra quel materiale, ci fosse qualcosa riguardante gli UFO.

Se a dicembre in un’intervista live sul sito del quotidiano inglese Guardian Assange aveva confermato la presenza di riferimenti ufologici nei documenti in possesso di Wikileaks[1], in un successivo intervento audio lo stesso ha chiarito che i riferimenti sarebbero marginali e che la maggior parte del materiale riguarderebbe i culti ufologici[2]. I documenti pubblicati in gennaio dal quotidiano norvegese Aftenposten confermano questa impressione: i due più ampi sono quelli prodotti dalle ambasciate in Canada e in Marocco, rispettivamente sul movimento religioso dei raeliani, quando i suoi dirigenti affermarono, senza prove, di aver clonato un essere umano[3], e sul panico diffusosi nel 2006 a seguito della profezia del contattista francese Eric Julian riguardante uno tsunami che avrebbe dovuto distruggere Casablanca[4]; ci sono poi in documenti più ampi, minutaglie che registrano dichiarazioni sugli ufo di membri delle istituzioni giapponesi[5], bielorusse[6] o ecuadoregne[7].

Del resto, è quanto ci si sarebbe potuto aspettare in questo genere di documenti, forse sottratti, prima di arrivare a Wikileaks, dalla rete internet governativa SiprNet, utilizzata per trasmettere informazioni cui hanno accesso un numero imprecisato ma piuttosto alto di funzionari civili e militari: il livello di segretezza varia da “non classificato” (più della metà dei documenti, e tutti quelli citati sopra) a “segreto” (solo il 6%, ma dalla cui rivelazione potrebbe venire un grave danno alla sicurezza nazionale USA) mentre sono assenti documenti “top secret”, il livello massimo; incidentalmente, livelli sicuramente diversi rispetto alle classificazioni immaginate dagli ufologi più cospirazionisti per le sconvolgenti verità che, secondo questi ultimi, sarebbero tenute nascoste al pubblico. C’è anche da dire che gli scambi fra le sedi diplomatiche e l’intelligence militare avvengono attraverso un diverso e più protetto canale di comunicazione: difficilmente quindi troveremo notizie più interessanti e analisi militari relative, ad esempio, ad avvistamenti in zone “calde” del mondo da interpretare come dovuti a droni (veicoli senza pilota) o a test missilistici.

E chi non si accontenta? Può sempre prendere in considerazione le rivelazioni di Michael Cohen, che lo scorso 17 gennaio ha scritto sul sito AllNewsWeb.com che Wikileaks non ha intenzione di pubblicare un presunto messaggio in cui il Dipartimento di Stato ordinava ai diplomatici di stanza in Ucraina di non discutere dell’interesse del Pentagono all’ingresso di UFO nell’orbita terrestre[8]; oppure quelle di Jon Kelly che, ai primi di febbraio, su Examiner.com ha segnalato messaggi subliminali al contrario in una recente intervista televisiva ad Assange, messaggi che farebbero riferimento a città extraterrestri, artefatti alieni nascosti e battaglie sanguinolente[9].

Certo, nel primo caso la fonte è anonima, mentre nel secondo la tecnica utilizzata non ha alcun fondamento scientifico: ma sicuramente qualcuno troverà in tali rivelazioni la conferma delle proprie convinzioni.

Note

2) http://www.youtube.com/v/oyF5OC-Fdbg (dal minuto 5:45 al minuto 6:32)

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