Tutto ciò è incompatibile con l’idea di Meaden. Un vortice che sia in grado di creare un semplice cerchio nel grano necessiterebbe di un meccanismo che generi una corrente discensionale molto stabile (deve apparire improvvisamente dal nulla, rimanere ferma nello stesso punto per qualche tempo per poi scomparire improvvisamente) e con l’incredibile capacità di generare una delimitazione molto precisa fra vegetazione appiattita e vegetazione lasciata in posizione eretta. Tutti i fenomeni naturali non riescono ad avere una così grande precisione: le piante che si trovano ai bordi delle formazioni create in maniera naturale non sono mai né perfettamente a terra, né perfettamente ritte.
A proposito di dust devil, e spostandoci dal pianeta Terra al pianeta rosso, anche Marte ha una sua atmosfera e siamo stati in grado di osservare fenomeni analoghi ai dust devil anche sulla sua superficie. Il 15 maggio 2005 ad esempio il rover Spirit[1] “transitando sulla superficie sabbiosa di Marte” è riuscito a catturare in video[2] uno di questi fenomeni, mentre un altro diavolo è stato fotografato dall’alto dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter[3] (MRO) il 16 febbraio 2012.
È altresì interessante rammentare che, nel mese di marzo 2005, l’efficienza del pannello solare di Spirit si era abbassata drasticamente a causa della polvere accumulatasi e che sempre un altro diavolo di polvere originatosi sul pianeta rosso era riuscito casualmente a ripulire gli stessi pannelli facendo in modo che Spirit, quasi in avaria, potesse ricaricarsi e riprendere le sue attività di ricerca guidato dalla Terra.
Nei prossimi numeri di Query in questa rubrica torneremo a parlare in maniera più specifica di cerchi nel grano, ci sono delle sorprese in arrivo. Rimanete sintonizzati!