el 2011, la missione archeologica austriaca diretta da Manfred Bietak e Irene Forstner-Müller aveva effettuato a Tell el-Dab’a, in Egitto, un ritrovamento decisamente macabro: mani mozzate sepolte nel cortile di un palazzo. Il sito indagato si trova nel Delta nord orientale del Nilo e corrisponde all’antica Avaris, la capitale della XV dinastia (1640-1530 a.C.). In quel periodo di crisi del potere centrale e rottura dell’unità territoriale, gli Hyksos (forma grecizzata dell'egiziano Hekau khasut, ovvero “Capi dei paesi stranieri”), popolazioni asiatiche che erano penetrate gradualmente nel nord dell’Egitto, riuscirono perfino a conquistare l’egemonia nell’area e a nominare propri faraoni.
Tornando alla scoperta, tanto macabra quanto importante, uno studio bioarcheologico recentemente pubblicato su Nature[1], fornisce ora nuove informazioni. [...]
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