I dubbi sul legame tra i dinosauri e il mito del grifone

  • In Articoli
  • 16-09-2024
  • di Lia Confossi
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Frammento di giara a rilievo con rappresentazione di un grifone, VII secolo a.C. Museo Kanellopoulos, Atene. © Zde/Wikimedia Commons/CC BY-SA 4.0
Nel 2000 la storica della scienza Adrienne Mayor pubblicò The First Fossil Hunters, un saggio che si concentrava sulle presunte relazioni tra i fossili e la mitologia greca. Nel libro, diventato popolarissimo, Mayor spiegava nei dettagli una teoria che aveva presentato fin dal 1989 sulla rivista Cryptozoology, organo dell’ormai defunta International Society of Cryptozoology, la principale associazione di studiosi degli “animali misteriosi”: l’idea, cioè, che il mito del grifone potesse aver avuto origine dal ritrovamento di fossili di Protoceratops, un dinosauro dotato di becco, grande grosso modo come una pecora.

Il grifone appare infatti nella mitologia greca intorno al V secolo a.C., nel momento in cui i Greci entrano in contatto con gli Sciti, popolazione nomade che viveva nelle steppe euroasiatiche. Menzionato da autori come Erodoto, Plinio il Vecchio, Pausania e Filostrato, il grifone era descritto come un mostro dal becco d’aquila e dal corpo di leone, che faceva la guardia ai depositi d’oro nei territori oltre il Mar Nero. Secondo Mayor, dunque, sarebbero stati proprio i cercatori d’oro sciti, avventurandosi nel deserto del Gobi - zona ricca di fossili di Protoceratops - a creare la figura del grifone come guardiano di metalli preziosi per poi trasmetterla ai Greci.

Una teoria suggestiva. Ma è davvero plausibile? L’idea di Mayor ha attirato da subito diverse critiche, tra cui quelle di Mark Witton, paleontologo dell'Università di Portsmouth. Con il collega Richard Hing, lo studioso ha messo in fila i punti deboli della teoria di Mayor in un articolo pubblicato a giugno sull’Interdisciplinary Science Review[1].

Tanto per cominciare, i fossili di Protoceratops sono stati trovati a centinaia di chilometri dalle antiche miniere d’oro usate dagli Sciti. In secondo luogo, i resti di questi dinosauri generalmente non si trovano in superficie; per capire il loro aspetto fisico, i cercatori avrebbero dovuto estrarli dalle rocce circostanti e tentarne una ricostruzione: un compito non da poco anche con gli strumenti moderni. In generale, non ci sono prove che le popolazioni antiche della zona si siano anche solo accorte di questi fossili.

Un altro problema riguarda la presenza di immagini di grifoni nel Vicino Oriente, che è ben precedente ai contatti con l’Asia centrale. Le più antiche raffigurazioni risalgono infatti al 3000 a.C. e si trovano in opere d’arte dell’Antico Egitto e della Mesopotamia. Esiste anche un vaso miceneo su cui è stato dipinto un grifone vicino alle sue uova: risale al XII secolo a.C., dunque centinaia di anni prima rispetto ai primi contatti tra gli Sciti e gli antichi Greci. Il mito, dunque, sembra aver seguito una diffusione opposta a quella ipotizzata da Mayor: dal Vicino Oriente alla Grecia piuttosto che dalle steppe euroasiatiche a quest’ultima.

Per Witton e Hing, quindi, non ci sono prove per ipotizzare un ruolo dei fossili di Protoceratops nel mito del grifone, che avrebbe potuto essere sorto, semplicemente, come animale chimerico, frutto della fusione di animali esistenti. La sua iconografia e le leggende che lo riguardano, d’altra parte, sono talmente varie da suggerire che alla sua formazione abbia contribuito un insieme complesso di tradizioni differenti.

Questo non significa però che l’idea generale dello studio delle relazioni tra fossili e mitologia sia da abbandonare: alcuni fossili hanno davvero contribuito alla creazione di miti, o li hanno alimentati. Un esempio è il cranio di rinoceronte lanoso che nel 1590 fu utilizzato dallo scultore Ulrich Vogelsang come modello per la “fontana del drago” di Klagenfurt (Austria). Ma il collegamento tra Protoceratops e grifoni - così come, prima di allora, quello tra ciclopi e fossili di elefante - sembra invece piuttosto labile. La differenza, come al solito, la fanno le prove.

Note

1) Witton, M. P., Hing, R. A., 2024. “Did the horned dinosaur Protoceratops inspire the griffin?”, in Interdisciplinary Science Reviews, 20 giugno
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