In pratica viene pubblicizzata una “cura definitiva” del diabete mellito in soli 19 giorni che prescinderebbe da insulina e da antidiabetici orali. Una bufala indecente e pericolosa, dato il rilevante numero di diabetici nel mondo.
A proporla è il biologo (non medico) Kenneth Pullman che la illustra (ahinoi!) al diabetico che ne fosse interessato anche attraverso un video[1], ma il cui relativo testo è pure scaricabile[2].
Il “neo-diabetologo” dice di essersi laureato in uno dei migliori college della California (quale?) e di avere vinto una cattedra (dove?) a 35 anni. Secondo Pullman, comunque, tutto ciò che si sa oggi sul diabete è “sbagliatissimo” e di ciò sarebbe responsabile l’industria farmaceutica che preferisce gestire il diabete sia di Tipo 1 (da insulino-carenza) che di tipo 2 (da insulino-resistenza) piuttosto che curarlo, perché i diabetici sono visti sostanzialmente come vacche da mungere. Per Pullman, invece, è possibile guarirli in soli 19 giorni indipendentemente dall’età (dai 9 ai 90 anni) e ne avrebbe già guarito 41493 (ma nessuna documentazione a conferma viene presentata), pur eliminando insulina, antidiabetici orali e restrizioni dietetiche.
La sua ricerca “rivoluzionaria”, condotta in un’azienda farmaceutica ma all’insaputa dei suoi dirigenti, avrebbe dimostrato che la glicemia alta prescinde dall’insulina o dalla resistenza a questo ormone pancreatico, ma dipende dalla produzione eccessiva di glucosio da parte di rene e fegato. Pullman cita in proposito che altri scienziati «tra i più importanti del mondo» (quali?) avrebbero dimostrato «che l’80% della produzione di zuccheri non viene intaccata dall’insulina». È qui dunque, nel fegato e nel rene, che si dovrebbe agire e Pullman l’avrebbe fatto scoprendo enzimi capaci di inceppare la produzione epato-renale di glucosio.
Più chiaramente, responsabile della produzione renale ed epatica di glucosio sarebbe “un gruppo di amminoacidi ed enzimi” e Pullman, dopo aver testato «migliaia di combinazioni diverse di enzimi, amminoacidi, acidi grassi e proteine», dice di aver scoperto come bloccare proprio questi ultimi con conseguente riduzione della produzione di glucosio dell’80-90%. Il biologo, diabetico e figlio di padre diabetico, informa nel video di aver praticato la cura su sé stesso e rivela che dopo 19 giorni la sua glicemia è diminuita da 270 a 100 mg/dL, valore che rimane costante pur avendo sospeso insulina e antidiabetici ed essendo ritornato a una dieta non restrittiva.
Pullman propone pertanto nel video il suo “Diabete Protocollo” insistendo che il paziente “potrà iniziare a ridurre scientificamente le dosi di tutti i farmaci che i medici e le industrie farmaceutiche lo hanno obbligato a prendere per anni” e che egli “non sarà più costretto a mangiare sempre gli stessi cibi.”
Sostituendo gli antidiabetici tradizionali con il suo “Diabete Protocollo”, Pullman rimarca anche il grande risparmio economico che si otterrebbe. E qui, parlando di soldi, casca l’asino quando egli dice che la sua cura frutto di così tanta ricerca (?), dovrebbe costare 299 euro, ma che lui non vuole arricchirsi e quindi, «ordinandolo ora su questo sito segreto cliccando su “aggiungi al carrello», si potrà avere il prodotto” (bontà sua!) a soli 47 euro.
Purtroppo, gli strabilianti risultati di Pullman non sono stati mai pubblicati su nessuna rivista e il video ci regala solo qualche testimonianza aneddotica priva di senso e di dettaglio. Di fatto si tratta di abuso di professione medica, con pericolosa disgregazione di concetti sul glicometabolismo validati in tutto il mondo, i quali hanno reso e rendono accettabile la vita di gran parte dei diabetici, grazie soprattutto alla scoperta dell’insulina nel 1921 dovuta a Paulescu, Banting e Macleod (dei quali, ingiustamente, solo gli ultimi due furono premiati con il Nobel).
La cosa più drammatica tuttavia è che la sospensione dell’insulina, in particolare nei diabetici di tipo 1, porta in breve il soggetto a morte sicura.
I diabetici che verrebbero messi a rischio da questo trattamento sono milioni. Non siamo esperti in giurisprudenza, ma a chi scrive viene spontaneo chiedersi se, raccomandando il suo metodo, Pullman non commetta un reato che potenzialmente potrebbe diventare di omicidio colposo plurimo o, peggio, di strage. E ci chiediamo anche se siti come il suo non vadano prontamente chiusi e se le associazioni mediche, e quella di diabetologia in particolare, non ritengano di dover protestare pubblicamente.
Ci domandiamo, infine, se qualche magistrato non dovrebbe intervenire (questa volta sì!), invece di imporre incautamente il metodo Stamina o il risarcimento alla famiglia di un bimbo autistico, attribuendone assurdamente la responsabilità alla vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia, come è purtroppo accaduto nel recente passato.