Non scettici: l'opinione degli scienziati indiani sulla medicina ayurvedica

  • In Articoli
  • 23-04-2020
  • di Barry A. Kosmin
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Traduzione di Luisa Annalucia Stevano

Attualmente l’ideologia politica dominante in India è l’Hindutva, associata al partito conservatore e nazionalista Bharatiya Janata con a capo il Primo Ministro Narendra Modi. Secondo questa ideologia sono da respingere nettamente le politiche socialiste e multiculturali del Partito del Congresso Nazionale Indiano, precedentemente al potere, i cui esponenti sono di formazione occidentale: questo, nel nome di un’esaltazione della cultura indiana che viene fatta coincidere esclusivamente con l’induismo, a cui si attribuiscono, tra le altre cose, presunte concezioni scientifiche e scoperte in tempi remoti. Come se non bastasse, la presunta «scienza indù» di oggi e di allora sarebbe caratterizzata, secondo i sostenitori dell’Hindutva, dall’«intuizione», contrapposta allo «sfacciato razionalismo» della scienza occidentale moderna.

Le rivendicazioni ideologiche di presunte scoperte e invenzioni in tempi antichissimi hanno causato dispute tra gli scienziati, in particolare durante gli incontri annuali del Congresso Scientifico Indiano. Nel 2019 ha fatto scalpore G. Nageswara, Vice Cancelliere dell’Università di Andhra, professore di chimica inorganica, che ha sostenuto che i kauravas, personaggi del Mahabharata, poema epico mitologico indiano, nacquero grazie alla ricerca sulle cellule staminali e al processo di fecondazione assistita.

Per tutta risposta lo scettico All India People’s Science Network si è lamentato della fioritura dell’irrazionalità e della pseudoscienza politicizzata.

Le affermazioni fatte nel 2014 al Congresso Scientifico Indiano dal Primo Ministro (il dio Ganesh come simbolo della chirurgia plastica), dal Ministro della Scienza e Tecnologia Dr. Harsh Vardhan nel 2018 (pseudocitazione da Stephen Hawking che avrebbe dichiarato che l’equivalenza massa-energia proverrebbe dai Veda) e da altri oratori invitati (2015 – Anand Bodas: l’aviazione nell’India antica; 2016 – Pandey: il dio Siva sarebbe stato un ambientalista, Sharma: soffiare nelle conchiglie è salutare) vanno contro i principi della Costituzione riguardo alla necessità di inculcare lo spirito scientifico. Inoltre, lo scopo dichiarato del Congresso Scientifico Indiano è «Inculcare lo spirito scientifico tra la gente comune.» (Talukdar 2019)

Nel 2006, l’Accademia Indiana delle Scienze, con sede a Bangalore, pubblicò un documento ufficiale incentrato sulla sua «visione decennale» e intitolato “Verso la biologia ayurvedica” (Valiathan 2006). Scopo degli autori era condurre ricerca rispetto ai nuovi farmaci, alla chimica, e alle nozioni di erboristeria che, a loro modo di vedere, sarebbe stato possibile ricavare dall’Ayurveda. Il succedersi di iniziative ufficiali di questo tipo, e le relative controversie, hanno portato nel 2007 i team del nostro Institute for the Study of Secularism in Society and Culture (ISSSC - con sede presso il Trinity College, Connecticut) e del Center for Inquiry India a intraprendere la prima indagine su vasta scala delle opinioni e concezioni diffuse tra gli scienziati indiani (Keysar and Kosmin 2008). A questa indagine online hanno partecipato 1.100 scienziati con Dottorato di Ricerca, e 130 istituzioni. La seguente è una delle domande chiave poste riguardo all’appoggio statale indiano garantito alle scuole di medicina ayurvedica in molte università dagli anni ’70: «Approva o disapprova i corsi di laurea universitaria di medicina ayurvedica?» (Vedere Tavola 1).

La medicina ayurvedica si presenta con un’“aura” di medicina antica basata, in certa misura, sull’esperienza. I suoi promotori sostengono che mente e corpo sono connessi, e che il benessere ha anche un aspetto sociale. Assomiglia all’antica idea greca secondo cui era possibile creare un equilibrio tra gli “umori” del corpo umano aggiungendo elementi “nobili” come mercurio, piombo e arsenico. Tale medicina è stata praticata per tremila anni e sta conoscendo una rinascita globale. In India oggi è una grande industria, nel mondo sta diventando popolare come “medicina alternativa”, ed è stata riconosciuta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Ayurveda è anche un elemento importante del turismo indiano e presta inoltre il suo nome a una gran varietà di prodotti di consumo, come cibi salutistici, tonici e cosmetici.

Le risposte al sondaggio riflettono le caratteristiche della società indiana, sessista e patriarcale e con una maggioranza induista: infatti, dei partecipanti, l’83% sono uomini e il 68% si definisce indù. Il 43% si definisce vegetariano almeno al momento dell’inchiesta, il 38% dichiara di credere che «Dio faccia miracoli» e il 24% si dice convinto che «i santi facciano miracoli.» In India, “secolarismo” significa piuttosto tolleranza per le diverse religioni e filosofie, e questo spiega perché il 75% si identifica come “secolare” o “abbastanza secolare”. Questo atteggiamento tende a privilegiare la religione dato che soltanto il 44% pensa che «le organizzazioni scientifiche dovrebbero confrontarsi con le pratiche religiose se sono in contraddizione con le teorie scientifiche».

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Per quanto riguarda i pareri scientifici, la maggior parte degli scienziati sostiene la teoria dell’evoluzione (l’88% «sicuramente» o «probabilmente») anche se l’induismo non nega l’evoluzione. La tolleranza è una caratteristica della cultura indiana e infatti il 50 % degli scienziati considera l’omeopatia efficace e il 49 % ha la stessa opinione sulla preghiera. I corsi ayurvedici universitari godono di larga approvazione: il 58% li approva fortemente, il 32 % li approva in parte, il 3 % è «incerto», il 5 % disapprova in parte e soltanto il 3% esprime «forte disapprovazione.» Questo consenso va ben oltre i seguaci indù, essendo condiviso da membri delle minoranze religiose (10%) e non credenti. Questo suggerisce che l’Ayurveda sia considerata una pratica nazionale o culturale non solo relativa alla religione indù. I pareri riguardanti i corsi universitari in medicina ayurvedica devono essere letti in relazione alle opinioni sui corsi universitari di astrologia vedica. Gli scienziati indiani criticano più l’astrologia vedica che l’Ayurveda: il 44% del nostro campione esprime approvazione e il 44% disapprovazione. Ciò nonostante, l’astrologia vedica è ovunque nella cultura indiana: è presente nel calendario, determina le vacanze e viene presa come punto di riferimento nelle decisioni importanti come quelle riguardanti i matrimoni, gli affari, i traslochi. Molti indù credono che i corpi celesti, pianeti inclusi, influenzino tutta la vita di un essere umano e che questi influssi planetari siano “frutto del karma”. Viene ovviamente da domandarsi se una formazione universitaria scientifica influenzi l’atteggiamento verso i corsi universitari ayurvedici. Potremmo aspettarci che scienziati in campo medico o della salute abbiano un approccio più scettico, rispetto a quello, per esempio, degli ingegneri. La tavola 1 mostra le risposte che esprimono approvazione o disapprovazione ordinate secondo il campo disciplinare delle persone interpellate. Emerge che il sostegno all’Ayurveda varia in parte nelle diverse discipline, ma che questa variazione riguarda l’intensità del supporto che può essere molto forte oppure un po’ meno forte, non una posizione più chiaramente critica. Si nota che chi ha un retroterra scientifico-ingegneristico tende a esprimere forte approvazione, con l’eccezione dei professionisti in un campo medico o comunque relativo alla salute. Ma anche in questo gruppo si nota un 82% di approvazione totale, a fronte di un solo 16% di pareri che esprimono disapprovazione. La forte disapprovazione è marginale in tutte le discipline e riguarda una percentuale molto bassa anche tra i professionisti che operano nel campo sanitario, che pure potrebbero considerare la medicina ayurvedica una disciplina concorrente rispetto a quella scientifica.

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©Ministry of Information - Broadcasting India Wikimedia
I risultati della nostra ricerca suggeriscono che l’eredità culturale dell’India, che valorizza la religione e la tradizione, elevi lo status dell’Ayurveda, a discapito del pensiero critico e dello scetticismo scientifico. Si ricava anche l’impressione che esista una riluttanza sociale a mostrare disapprovazione; si tende, invece, a favorire il conformismo. Alcuni commenti degli scienziati in risposta alle domande del sondaggio possono aiutare a comprendere il pensiero che c’è dietro ai risultati presentati in questa sede.

«L’Ayurveda è empirico e non mistico, infatti in passato sono stato curato molte volte con questa medicina.»

«Omeopatia e Ayurveda sono metodi scientifici e non possono e non dovrebbero essere equiparati alla numerologia e alla chiromanzia.»

«Nessuna ricerca scientifica dovrebbe essere vietata (e lo stesso deve avvenire nell’astrologia, nella chiromanzia, nell’Ayurveda, etc). Piuttosto che perdere tempo in litigi, bisognerebbe incoraggiare corsi in tutti i campi. La perdita delle antiche pratiche è paragonabile alla perdita delle antiche specie di cui si preoccupano gli ecologisti.»

«Gli esseri umani appartengono a un regno diverso da quello minerale, vegetale e animale.»

«Praticare una professione scientifica non significa che uno debba aderire solo a una epistemologia materialista.».

Vale la pena considerare il significato di questi risultati per il movimento scettico, soprattutto perché oggi l’India è tra i Paesi che maggiormente formano ed esportano professionisti STEM. L’India è anche una potenza nucleare con un programma spaziale di successo. Se ne ricava l’impressione che i professionisti indiani siano caratterizzati da una specie di oscillazione inconsapevole tra due “compartimenti” ben distinti, quello delle scienze vere e proprie e quello dell’Ayurveda e di simili discipline antiche e non scientifiche.

Originariamente pubblicato su Skeptical Inquirer Volume 42, n. 5 (Settembre/Ottobre 2019). Si ringrazia l’Editore per aver concesso il diritto di riproduzione

Riferimenti bibliografici

  • Keysar, Ariela e Barry A. Kosmin. 2008. Worldviews and Opinions of Scientists: India 2007-2008. Hartford, Connecticut: ISSSC, Trinity College.
  • Talukdar, Sandipan. 2019. Indian Science Congress: A Mockery of Science! (7 gennaio). Disponibile online a https://bit.ly/38Uq872 .
  • Valiathan, M.S. 2006. Towards Ayurvedic Biology. Bangalore: Indian Academy of Sciences.
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