Dal panico satanico a QAnon

La psicologia individuale non basta a spiegare la diffusione delle teorie del complotto, il cui successo è legato a dinamiche sociali ben precise

  • In Articoli
  • 14-11-2022
  • di Jeffrey S. Victor
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© WildPixel/iStock


Quasi tutte le interpretazioni del modo in cui si diffondono le teorie del complotto finora si sono concentrate sulla psicologia della personalità, enfatizzando le convinzioni, le motivazioni e i preconcetti degli individui e ignorandone le costruzioni sociali nei gruppi. Questo articolo adotta invece un approccio sociologico alternativo, che si concentra sulle influenze della storia, della cultura e dell’organizzazione politica.

La differenza tra una “teoria” del complotto e la “diffusione” di una teoria del complotto non è puramente semantica. Una persona può avere una teoria, ma la sua diffusione richiede la partecipazione di molte persone: è un fenomeno sociale, e i gruppi sociali sono guidati da forze che vanno oltre le singole personalità al loro interno. La folla che ha attaccato la sede del Congresso degli Stati Uniti il 6 gennaio [...]



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