Quasi tutte le interpretazioni del modo in cui si diffondono le teorie del complotto finora si sono concentrate sulla psicologia della personalità, enfatizzando le convinzioni, le motivazioni e i preconcetti degli individui e ignorandone le costruzioni sociali nei gruppi. Questo articolo adotta invece un approccio sociologico alternativo, che si concentra sulle influenze della storia, della cultura e dell’organizzazione politica.
La differenza tra una “teoria” del complotto e la “diffusione” di una teoria del complotto non è puramente semantica. Una persona può avere una teoria, ma la sua diffusione richiede la partecipazione di molte persone: è un fenomeno sociale, e i gruppi sociali sono guidati da forze che vanno oltre le singole personalità al loro interno. La folla che ha attaccato la sede del Congresso degli Stati Uniti il 6 gennaio [...]
L'articolo completo, come alcuni di quelli pubblicati sugli
ultimi 4 numeri di Query, è
disponibile solo per gli abbonati. Se vuoi leggerlo per
intero, puoi abbonarti a
Query
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.
Tutti gli altri articoli possono essere consultati qui . Grazie.