Sei milioni di anni fa, quando nelle grandi pianure africane apparvero i primi ominidi, i marziani erano sapiens da un bel pezzo, poiché, essendo Marte più “vecchio” della Terra di almeno un centinaio di milioni di anni, i suoi abitanti avrebbero goduto di un non trascurabile vantaggio evolutivo.
Se oggi questa idea a noi suona bizzarra, non era così invece ancora nei primi decenni del Novecento, in un contesto scientifico e mediatico che riteneva possibile, se non probabile, l’esistenza di extraterrestri almeno su Marte, il pianeta più simile alla Terra. Ma gli ipotetici marziani come e quanto potevano assomigliare a noi terrestri?
Ammesso che i meccanismi della selezione darwiniana agiscano ovunque allo stesso modo e alla stessa velocità, marziani e terrestri sarebbero stati il prodotto di un’evoluzione biochimica simile (condizionata [...]
Se oggi questa idea a noi suona bizzarra, non era così invece ancora nei primi decenni del Novecento, in un contesto scientifico e mediatico che riteneva possibile, se non probabile, l’esistenza di extraterrestri almeno su Marte, il pianeta più simile alla Terra. Ma gli ipotetici marziani come e quanto potevano assomigliare a noi terrestri?
Ammesso che i meccanismi della selezione darwiniana agiscano ovunque allo stesso modo e alla stessa velocità, marziani e terrestri sarebbero stati il prodotto di un’evoluzione biochimica simile (condizionata [...]
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