Per questo motivo, il nostro cervello, a volte, si prende la libertà di 'corregge’ o adattare ciò che i nostri occhi percepiscono.
Provate a fare il seguente esperimento... Nell’immagine in alto, è possibile vedere il volto sfocato di una donna e accanto ad essa una foto nitida della stessa. Fissate la stella tra questi due volti per circa 20-30 secondi. Poi, senza attendere, fissate la stella nell'immagine inferiore.
Potrete notare che, per qualche secondo, la foto della donna a destra apparirà più sfocata di quella a sinistra, anche se in realtà sono ambedue perfettamente identiche (e nitide!). L'illusione deriva da alcuni adeguamenti neurali che gli scienziati chiamano 'contrast adaptation’ e 'contrast gain control’.
Questo esperimento dimostra che l’esposizione prolungata a immagini sfocate influenza sia l’acuità visiva, sia la sensitività al contrasto. Ma cosa è veramente successo? Il vostro cervello si è sforzato di 'omogeneizzare’ l’immagine sfocata con la corrispettiva, aumentando l’acuità visiva dell’occhio sinistro. Così, quando avete fissato l’immagine sottostante, la foto a sinistra è apparsa più nitida mentre quella a destra, per effetto di contrasto, è sembrata più sfocata.