© castillodominici/iStock Correggere le affermazioni false o sbagliate su argomenti scientifici è senz’altro desiderabile, ma quali metodi funzionano, e in quale misura hanno successo? A queste domande, due ricercatrici dell’Università della Pennsylvania, Mp. S. Chan e D. Albarracín, hanno cercato di rispondere con un’ambiziosa metanalisi[1], che si è concentrata sulla cosiddetta misinformazione scientifica, intesa come «la diffusione di affermazioni false riguardanti evidenze scientifiche o procedimenti di misurazione scientifici, indipendentemente dalle intenzioni di chi le diffonde». Esempi di questo genere di misinformazione citati nello studio sono la falsa associazione tra la pandemia di COVID-19 e le antenne del 5G oppure l’idea che i vaccini contro il coronavirus contengano microchip per controllare i cittadini.
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