Rettiliani tra noi

  • In Articoli
  • 13-08-2015
  • di Pierangelo Garzia
image
©OdysseusUT deviantart
C'è stato un tempo in cui gli enormi sauri, antenati dei più modesti rettili di oggi, dominavano il pianeta. Un meteorite, diversi milioni di anni fa, estinse i dinosauri creando le condizioni per la comparsa e la dominanza sulla Terra da parte dell'homo sapiens. E meno male per noi. La convivenza di dinosauri e umani sarebbe stata perlomeno problematica. Ma secondo alcuni - almeno dodici milioni di americani dicono recenti sondaggi - ancora oggi convivrebbero accanto a noi degli esseri di origine aliena dissimulati sotto forma umana: i rettiliani.

Soggetti nascosti sotto sembianze umane che nel remoto passato avrebbero ibridato il Dna extraterrestre di una evoluta stirpe rettiliana con il Dna terrestre di noi umani. Tutto ciò, da parte della stirpe rettiliana, al fine di dominare in modo occulto il nostro pianeta. Facendosi apparire umani per controllarci e sfruttarci meglio, senza che noi se ne sia consapevoli. Occupando posti di potere e di influenza in campo politico, economico, militare, spionistico. Ma pure nel mondo dell'arte, dello spettacolo e dell'informazione. Vogliamo fare qualche nome di questi presunti “rettilumani”?

Tutta la genealogia della famiglia Bush, ovviamente la regina Elisabetta, Obama, Madonna, l’ex presidente americano Clinton con la famiglia al completo, Putin, l’attrice Angelina Jolie, l’esuberante cantante Lady Gaga.

Tra gli uomini di spettacolo e di potere italiani, identificati come rettiliani dal popolo della rete, troviamo un ampio elenco per il passato, ma con particolare accanimento complottista verso quelli del presente: i presidenti della repubblica e del consiglio succedutisi negli ultimi decenni, Mario Monti, Mario Draghi, Elsa Fornero, e non poteva certo mancare Berlusconi. Ma nello sterminato elenco rettiliano, che si infittisce ogni giorno di più, insospettatamente compaiono pure i nomi del cantante Jovanotti e dell’attore Carlo Verdone.

Ma come vengono identificati i rettiliani sotto sembianze umane? Facile. Basta prendere una foto o un filmato e, con un programma di fotoritocco, mettere in risalto quella particolare ombreggiatura del volto, quella fenditura verticale della pupilla tipica dei sauri, un'impercettibile increspatura del volto che rivela la compresenza di un corpo squamoso sotto la pelle. Tutto ciò vi ricorda qualcosa? Ma certo, i Visitors! I protagonisti rettiliani di una memorabile serie di telefilm di fantascienza degli anni Ottanta del secolo scorso, riproposti in nuova versione qualche anno fa. Alieni giunti da noi a bordo di dischi volanti, sotto sembianze umane, che si intrufolano tra i terrestri per sottometterli, rendendoli loro succubi e schiavi. Oppure quell’altro film questa volta degli anni Novanta, Super Mario Bros, tratto da un celebre videogioco, in cui si immagina che una genia di sauri conviva con gli umani, sempre con l’intento di sottometterli. Insomma, tracce della convivenza umani-rettiliani, a sfavore dei primi, sono disseminate un po’ ovunque, secondo le tesi dei complottisti. E questi telefilm, film, ma pure tradizioni mitologiche del remoto passato, sarebbero una prova indiretta della teoria rettiliana.

E qui i teorici della dominanza rettiliana si scatenano. Guardate, dicono, come la figura del serpente, o di rettili intelligenti e scaltri sia presente nella tradizione di ogni cultura e paese. Ce lo fa capire la Bibbia, in forma simbolica, quanto i rettiliani abbiano condizionato il destino del genere umano. Adamo ed Eva perdono i privilegi e le comodità del paradiso terrestre proprio a causa degli inganni di un serpente “parlante” e tentatore.

Come dire: voi, Adamo ed Eva, che siete all’origine della stirpe umana, sarete sottomessi al potere ingannatore del rettile che, appunto, prosegue fino ai tempi attuali. E, tanto per rifarci a immagini rettiliane vicine a noi, pensiamo al simbolo araldico della casata dei Visconti: il biscione che ingoia un bimbo, divenuto simbolo di Milano e persino dell’Alfa Romeo, oppure del gruppo Mediaset-Fininvest (però, in questo caso, con un fiore tra le fauci tanto per mitigare). Più chiaro di così, commenterebbero i complottisti! Insomma, basta cercarli e i rettiliani li trovi dovunque. Specie se si tratta di manovrare le leve del comando. Addirittura, in rete è possibile trovare decaloghi su come si possa capire se uno è rettiliano o meno. Dalle abitudini alimentari e sessuali. Se è freddoloso o meno. Se reagisce male alle critiche. Se è subdolo e psicologicamente contorto e strisciante, appunto. Non passerà molto e, dato il successo e la diffusione complottista della teoria rettiliana, a qualcuno verrà in mente di realizzare un vero e proprio manuale per l’individuazione e la caccia al rettiliano.

Questo qualcuno, potrebbe ragionevolmente essere il saggista complottista, e maggiore propugnatore della teoria rettiliana, che risponde al nome, umano e fisico, di David Icke. Già giocatore di calcio e giornalista britannico della Bbc, David Icke è l’equivalente moderno del personaggio di fantasia Abraham Van Helsing, il mitico professore, scienziato, filosofo e occultista cacciatore di vampiri. In un crescendo rossiniano, Icke ha diffuso la teoria dei rettiliani, modificandola e adattandola di volta in volta, in una serie di volumi, ma pure di seguitissime conferenze oceaniche presenti pure su YouTube. Arrivando all’apoteosi del trattatone intitolato Guida alla cospirazione globale – E come fermarla. In copertina dell’edizione italiana il volto di David Icke campeggia e sovrasta l’immagine di un vortice all’interno del quale compaiono volti di uomini di potere, il simbolo massonico, bandiere di alcuni stati e, al centro di tutto quanto, l’occhio rettiliano.

Ma giunti a questo punto, potremmo e dovremmo chiederci: perché nascono non teorie, bensì strampalate favole con venature horror come quella dei rettiliani? Soprattutto in un’epoca, come la nostra, in cui la cultura razionale e scientifica dovrebbe essere ormai diffusa e facilitata proprio da mezzi di informazione di massa come la rete? In realtà, la rete ha contributo e contribuisce in maniera determinante alla diffusione e alla condivisione di storie come quella dei rettiliani. Così come di qualsiasi storia che abbia a che fare con i temi del complottismo e della cospirazione. Questi argomenti, nell’era della rete e dei social, rispondono a quell'inesauribile desiderio di cercare cause remote ed occulte per quanto di complesso, complicato e spesso irrisolvibile, ci capita di incrociare nella nostra vita.

Risponde a quella esigenza di raccontare e farci raccontare storie fantasiose e fantastiche, alle quali, in quanto fruitori dei social, ognuno di noi può aggiungere qualcosa. Non fosse altro che una immagine in cui possiamo far notare al nostro prossimo le impercettibili caratteristiche del mostro sotto parvenze umane. In fondo, questo sì, oltre che di storie, abbiamo pure bisogno di sapere che esistono mostri attorno e accanto a noi. Soprattutto se hanno successo. Soprattutto se ci sentiamo frustrati, schiacciati e manipolati dal potere. Qualsiasi esso sia. In fondo, credere nei rettiliani e cercarli sotto mentite spoglie permette a chi lo fa di rivendicare le propria natura pienamente e totalmente umana.

Una prima versione di questo articolo è apparsa su "Oggi" del 10 giugno 2015.
accessToken: '2206040148.1677ed0.0fda6df7e8ad4d22abe321c59edeb25f',